In collaborazione con Libellula Music, in esclusiva il quinto racconto e l’illustrazione contenuti in Babele:noir di Marco Notari.
5) Io non mi riconosco nel mio stato – storia e testo: M.Notari
Io non piango.
Non sento più niente.
Non riconosco il mio corpo riflesso nello specchio di questo bagno asettico.
Non mi riconosco nei lineamenti codardi del mio volto, nelle mie azioni pavide.
Non mi riconosco nell’apatia con cui lascio che la mia vita venga decisa da altri.
Non mi riconosco in questo insulso motivetto musicale che chissà quando mi hanno infilato dentro al cervello.
Non mi riconosco nel tempo che perderò lobotomizzato davanti a una televisione ad inghiottire reality show, insieme a una donna che non conosco e che chiamerò moglie.
Non mi riconosco nelle mani di uomini-mostri che dovrò stringere con un sorriso di circostanza.
Non mi riconosco nel grigio di questa periferia morta, umanità sconfitta e umiliata che filtra attraverso le vetrate di questo aeroporto.
Io non mi riconosco nel mio stato.
LUCIA – Schoorlstraat 134, Amsterdam
Io non mi riconosco nelle mie origini.
Non mi riconosco nella mia bandiera.
Non mi riconosco in un concetto assurdo che chiamano patria e che divide le persone.
Non mi riconosco nella classe politica che pretende di rappresentarmi.
Non mi riconosco in un potere costituito che limita l’espressione di me stessa, delle mie idee e dei miei diritti.
Non mi riconosco in una giustizia che discrimina, che punisce anziché educare.
Non mi riconosco nella televisione che nasconde la cultura e quando la tratta la trasforma in un fenomeno da baraccone.
Non mi riconosco nell’informazione pagata dalle lobby per censurare, fare propaganda e diffamare.
Non mi riconosco nel mio ventre gonfio soltanto di dolore.
Io non tornerò indietro.
Io non mi riconosco nel mio Stato.