Quando piazza Plebiscito diventa Piccadilly Circus. Così i napoletani Pipers esordiscono con No one but us in piena atmosfera british, confezionando un disco competente e pulito che accompagna e non stanca, che suona altalenando tra rif malinconici ed aperture smile friendly. Il quartetto partenopeo si ispira ma ricrea, ruba ma personalizza proprio da quel britpop modello Travis e Starsailor e icona Beatles, che sì: etichetta è, ma di qualità. Undici tracce impacchettate in quarantuno minuti di suggestioni d’oltremanica che sprofondano in lievi psichedelie, per poi riaffiorare sempre in respiri da ballata inglese: che fa tanto sottofondo. Anche il loro curriculum è garanzia della loro anima internazionale, sono infatti stati scelti come band di supporto in Italia per i concerti dell’ex Stone, Roses Ian Brown e dei The Charlatans, ma anche la terra inglese ha già battezzato la loro musica avendoli ospitati sui palchi del Liverpool Sound City e del Mathew Street Festival. Le carte in tavola ci sono tutte e la mano è buona, ora resta solo decidere se, per questo loro primo viaggio in musica, sia meglio augurargli good luck o bbona sciorta.
Credits
Label: Materia principale (2009)
Line-up: Stefano (chitarra ritmica, piano) – Stefano Bruno (voce, basso) – Luca (batteria) – Jube (voce, chitarra elettrica)
Tracklist:
- No One But Us
- Golden Sand
- Eveline
- Sick Of You
- Chance
- Britpop Lovers
- Don’t Ask For More
- Bitter
- Flourish Again
- Save The Tears
- Tonight Goodbye
Links:MySpace