In questo inizio di 2010, mentre ci si tuffa nelle nuove uscite discografiche, è bene non dimenticarsi anche di alcuni album degni di nota pubblicati lo scorso anno: Un mare di plastica dei pugliesi La quinta essenza è uno di questi.
Fin dal primo ascolto dell’esordio discografico della band si riconosce palpabile una passione ed una forza che ultimamente è facile riscontrare in molte band del sud. E’ ovvio che le grandi città con un background musicale importante come Roma, Milano, Torino e Bologna non sono più le uniche capaci di creare l’adatto climax per la nascita di giovani musicisti e, grazie alle nuove tecnologie ed alla nuova comunicazione che ha caratterizzato il decennio, le province e il meridione stanno finalmente trovando i loro spazi per emergere artisticamente. E così è pure per La quinta essenza, giovani eccellenze di Gravina di Puglia. La loro musica è un tributo sincero al rock classico degli anni ’60 e ’70 in linea con il sound di band affermate come Le vibrazioni, i Timoria e i vecchi Litfiba. L’equilibrio tra pop e rock è perfetto e la cura degli arrangiamenti, denotano idee chiare e una certa personalità.
Nel rock moderno gli assoli di chitarra sono una specie in via d’estinzione, l’organo Hammond pure, così ci pensa la band pugliese e ricordare a tutti quel calore e quei colori sgargianti del hard-rock, del beat e della psichedelia.
La frenesia (Chi va là), la dolce ballata (Ai confini), la canzone d’amore (Resta per sempre), le infinite e floydiane parti strumentali (Trippanico e Un mare di plastica): nell’esordio della band c’è davvero tutto, e la sincerità dell’approccio musicale evita al disco di cadere nel grande calderone dei semplici e nostalgici esercizi di stile. In questa musica non c’è alcuna invenzione, però spesso nulla è più emozionante e stupendo che sfogliare un vecchio album di fotografie, e talvolta anche per la musica vale questo: incappare nella musica de La quinta essenza in un freddo social network ha qualcosa di miracoloso.
Credits
Label: Autoprodotto – 2009
Line-up: Domingo Ferrarese (voce) – Carmine Calia (voce, chitarre, hammond, piano, elka, synth, fisarmonica) – Gaio Ariani (chitarra elettrica, slide, voce) – Francesco Leoce (basso) – Giovanni Gramegna (batteria, piano, synth)
Tracklist:
- Chi va là
- Dimenticando i giorni
- Resta per sempre
- Viaggio nel panico
- Trippanico
- Ai confini
- E quegli occhi accesi
- Un mare di plastica
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