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Marzia Migliora: Forever Overhead

“Oggi è il giorno di una delle rivelazioni di questo mondo. Il legame tra i singoli mondi s’è illuminato come per una saetta. Terrificanti e confortevoli, questi mondi sono improvvisamente usciti dalle tenebre. Quella saetta è scoccata in un cielo spirituale oscurato, che incombeva nero su di noi, soffocante e morto. Di qui il principio della grande epoca spirituale” (V. Kandinskij – Rückblicke, 1913)

LostHighways invita i suoi lettori alla mostra personale di Marzia Migliora, nella convinzione che un’epoca

MARZIA MIGLIORA

Forever Overhead

Inaugurazione domenica 24 gennaio 2010, ore 12

Galleria Lia Rumma Napoli – Via Vannella Gaetani 12

Tel. +39 081 19812354 / Fax +39 081 19812406

info@liarumma.itwww.liarumma.it

orario  galleria: martedì – sabato, ore 10.30-13.30 / 15.30-19.30

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I nuovi spazi restaurati della Galleria Lia Rumma di Napoli riaprono al pubblico con Forever overhead, mostra personale di Marzia Migliora.

Sei nuove opere realizzate dall’artista facendo risuonare fonti diverse che spaziano dalla letteratura alla fisica, dalla storia dell’arte al quotidiano.

All’origine del progetto espositivo, l’affresco della lastra di copertura della Tomba del Tuffatore di Paestum dove un giovane uomo è sospeso tra la colonna-trampolino da cui si è appena lanciato e lo specchio d’acqua sotto di lui.

A quel corpo che vola, disegnando nell’aria un tragitto che accenna, nella lieve curva tra braccia e gambe, a un movimento circolare e perpetuo, si accompagna idealmente il racconto di David Foster Wallace – che dà il titolo alla mostra e all’omonimo video presentato – in cui, nella vertiginosa altezza di un trampolino, si consuma il rito iniziatico di un adolescente verso l’età adulta.

Un corpo si tuffa e nello staccare il peso da terra diviene altro.
Intorno a questo gesto fissato nel video, Marzia Migliora distilla parole, segni e immagini che alludono a un cambiamento di stato. Forever overhead suona come una formula che sospende l’azione in quel vuoto fatto di aria, per sempre lassù, nell’intervallo tra il prima e il dopo, quando non si può tornare indietro e non si conosce ciò che sta oltre. Un istante dilatato ad accogliere pensieri e possibilità, in cui la paura e il desiderio, la vita e la morte, l’ordinario e il trascendentale si rivelano unità inscindibili dell’essere.
La mostra si apre con Blocco di partenza, denominazione che tiene insieme due spinte di valore contrario: l’esitazione, il blocco, e lo slancio necessario a partire. L’artista realizza l’opera in piombo assumendo il proprio peso come unità di misura di una postazione simile a quelle presenti nelle piscine.
Le parole di Erri De Luca Alzo l’ultimo passo che depone in cima dove non è più suolo è aria affiancano la prima opera, quasi un monito allo slancio, ad andare oltre al limite delle paure ed a liberarsi nell’esperienza dell’aria.
Da una citazione dello stesso autore l’installazione: Siamo fatti di questo d’aria e acqua come le comete, una scritta neon che dissolve la sua luminosità fino a spegnersi e scomparire, per riaccendersi in un moto perpetuo.
Ed è ancora un’immagine affiorata dalla storia, lo spunto per Migratori senz’ali: sei teli tessuti al telaio a mano che riproducono le fasi di trasformazione di un corpo in goccia come appaiono nell’opera Tuffatore linee sintetiche del movimento verticale, realizzato nel 1931 dal futurista Thayaht. Alla velocità di caduta che ridisegna i profili stilizzati del corpo, Migliora sovrappone il movimento lento della tessitura, un gesto che, punto dopo punto, ne trattiene l’impronta.
Conclude la mostra l’installazione Scomparire in un pozzo di tempo. Il pubblico è invitato a posizionarsi al centro del tappeto, dove il tuffo ha lasciato la sua traccia nell’avvolgimento circolare dell’acqua.

Marzia Migliora è nata ad Alessandria nel 1972, attualmente vive e lavora a Torino.
Tra le sue più recenti personali ricordiamo: Forme nel verde (2009), San Quirico d’Orcia, Horti Leonini; My no man’s land (2008), Art Agents Gallery, Hamburg; Bianca e il suo contrario (2007), Galleria Lia Rumma, Milano; Tanatosi (2006) Fondazione Merz, Torino; The Agony & The Ecstasy (2005), FACT, Liverpool e Download now, Italian Cultural Institute, London; Appassionata (2004), MART, Rovereto; Pari o dispari (2004), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; infine Punto croce (2001), Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino.
Ha preso parte, tra le tante, alle collettive: Emerging Talents. Nuova Arte Italiana (2009), Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; Hopes & Doubts, cutting edge art between Lebanon and Italy (2008), The Dome, Beirut, Lebanon; Où? Scènes du sud: Espagne, Italie (2007), Portugal, Cerrè d’Art Nimes; La parola nell’arte (2007), Mart, Rovereto; Baroque and Neo-Baroque, DA2-Contemporary Art Centre, Salamanca, Aperto per lavori in corso (2005), PAC, Milano; Dimensione follia (2004), Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento.
L’artista, con un progetto per il Museo del ‘900 a Milano, è tra i vincitori del premio internazionale indetto da Twister: Rete Musei Lombardia.

Testo di Francesca Comisso.

Si ringraziano l’azienda Zegna Baruffa Lane Borgosesia e per il film: Ilenia Corti, Marco Fois, Rocco Messere, Luca Ribuoli, Stefano Ricciotti, Daniele Tribi e Guido Viale Marchino.

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