Sono all’osso – Il pan del diavolo

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Trema la terra sotto i vostri piedi. Vibrazioni di ritmo convulso scavano buche profonde. Siete accerchiati. Le chitarre avvolgenti di questo pazzo duo Il Pan Del Diavolo non vi daranno tregua, vi daranno tanti pugni folk e calci punk nello stomaco da trascinarvi fuori dalla polvere del deserto musicale italiano odierno. Inventano dalla tradizione del blues, del folk, del punk e del cantautorato italiano. Hanno la genialità dei progetti di Jack White, l’impeto da menestrello del primo Eduardo Bennato e l’irriverenza e la goliardia di gruppi quali Marta sui Tubi e The Zen Circus (presenti in Bomba nel cuore), capostipiti di questa onda acustica anomala che cerca di raccontare in forme alternative al classico rock la decadenza dei nostri tempi. In Sono all’osso emergono gioielli dal minutaggio breve ed intenso come Il Centauro, Africa, Ciriaco, Scarpette a punta. Nel loro gridare sembra di sentire la radio di Peppino Impastato, la voce di quella Sicilia che non vuole sentirsi Isola ma vuole ricordare tutta la sua identità artistica e culturale.