Laura Veirs risiede da sempre in una sorta di seminterrato dei cantautori americani, nonostante abbia lasciato negli anni, con discrezione e con una certa continuità, prove sempre più che positive della sua arte. Così, stabilitasi ormai definitivamente a Portland, la cantautrice nativa del Colorado apre il 2010 con l’uscita di July Flame, suo settimo album che arriva dopo lo splendido Saltbreakers (2007) e le collaborazioni con il suo grande ammiratore Colin Meloy e i suoi Decemberists. Quello che ci si presenta è un disco che, nella sua riservatezza bucolica da chitarra e voce tra i raggi dell’ultimo sole che ancora filtrano tra le folte chiome degli alberi, l’odore di legna bruciata nei tiepidi colori di un tramonto di fine estate, mostra moltissime sfaccettature. Nonostante in apparenza prevalgano certe atmosfere e ambientazioni intime ed acustiche (I Can See Your Tracks e Carol Kaye), July Flame mostra poi tanta bellezza nelle melodie e negli arrangiamenti, che sanno essere quei vestiti che non si notano nella folla, che non ti stendono al primo colpo, che non servono per riempire di bellezza involucri vuoti, ma che sono delicati e brillano di una soffice fascino leggiadro. Sleeper in The Valley ne è l’espressione perfetta. Così mentre la chitarra acustica e il piano diventano gli accompagnatori di sempre, la chitarra slide culla dolcemente tra le sue note (Sun is King), gli archi ricamano contorni, disegnano sfumature (Where Are YOu Driving?), le trombe enfatizzano il ritmo e l’espressione, rispondono a modo loro alla voce a colpi di melodia (Summer Is The Champion), la viola fedelissima di Eyvdin Kang non fa altro che seguire gli splendidi passaggi armonici e portarli alle stelle (When You Give Your Heart), gli archi svolgono prima funzione ritmica insieme a basso e chitarra per poi aprirsi in grande melodia (Wide-Eyed Legless). Ogni strumento non fa che accentuare le buonissime soluzioni melodiche e armoniche che la Veirs mostra di possedere. Così July Flame è un disco che, più di tutti gli altri, parte da una base molto minimale, di folk cantautoriale puro, di melodie semplici che vestite degli arrangiamenti diventano bellissime e che, non di rado, col sapiente supporto di Stephen Barber si spingono verso un gusto orchestrale nemmeno tanto sconosciuto a certa tradizione americana (vedi Sufjan Stevens). Un disco che sa trarre ulteriore forza dai suoi ospiti, Jim James (My Morning Jacket) e Karl Blau, che possono conferire una cifra del tutto personale ai brani, immedesimandosi perfettamente nel mood generale del lavoro senza uscirne mai, tanto che indimenticabile diviene il duetto Veirs/James nella conclusiva Make Somthing Good, accompagnati dal piano e dagli splendidi archi. July Flame è un disco bello, che vince perché ci mostra lo stato di grazia dell’autrice nell’imbastire melodie sempre delicatissime, nel renderci un’interpretazione fatta di sfumature, nel mostrare una spontaneità di scrittura che funzionerebbe anche da sé e che gli arrangiamenti non possono fare altro che esaltare alle massime potenzialità.
Credits
Label: Bella Union – 2009
Line-up: Laura Veirs (vocals, guitar) and Current members: Kate O’brien-Clarke (vocals, violin, shaker), Nelson Kempf (vocals, guitar, balalaika, drums), Keeley Boyle (vocals, balalaika, tambourine) and Eric Anderson (vocals, bass, keyboards) Sometimes members: Tucker Martine (percussion) Steve Moore (piano, organs), Karl Blau (bass, guitar, vocals), Eyvind Kang (viola) and Alex Guy(viola)
Tracklist:
- I Can See Your Tracks
- July Flame
- Sun Is King
- Where Are You Driving?
- Life Is Good Blues
- Silo Song
- Little Deschutes
- Summer Is The Champion
- When You Give Your Heart
- Sleeper In The Valley
- Wide-Eyed, Legless
- Carol Kaye
- Make Something Good
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