Lontano dal caos delle metropoli. Lontano dal consumismo sfrenato. Vicino alle distese di verde. Vicino ad una vita di provincia americana. Vicino ai tempi dilatati. Vicino al lavoro della terra per poi cucinare i suoi preziosi frutti. Siamo nell’Oregon, più precisamene a Portland, tra le atmosfere intime di A Cave, A Canoo, ultimo lavoro della folk singer Shelley Short. La sua voce emana anelli di serenità bucolica. Il suo talento si sviluppa in ballad acustiche ipnotiche che fermano il tempo e squarciano l’aria grazie una dote vocale intensa e sinuosa che ricorda quella di Carol King (ieri) e quella di Ani di Franco (oggi). Il folk che propone Shelley Short è immediato e diretto, la sua chitarra disegna armonie circolari in cui si frastagliano soffi di contrabasso, batteria e saette di chitarra elettrica di Alexis Gideon (Princess, White Hinterland), che ha curato anche la produzione di questo lavoro. Time Machine/Submarine è la marcia perfetta verso il tempo che fu, una ninnananna della terra madre. In A cave il piano ruba la scena alla chitarra, ma la voce di Shelley Short ondeggia nell’aria ancora di più, arrivando dritta sotto la pelle dell’ascoltatore inerme. Tra le fonti di ispirazione la cantautrice cita David Lynch e non ci sorprende: l’amore per la sospensione temporale è un ottimo indizio. Grazie alla Hush Records il talento di Shelley Short non è andato perso ed è rimasto intrappolato in questo mirabile e delicato terzo disco.
Credits
Label: Hush records – 2009
Line-up: Shelley Short (Voice, Acoustic Guitar) – Glen Moore (Bass) – Alexis Gideon (Electric guitar).
Tracklist:
- Canoo
- Familiar
- Time Machine / Submarine
- Mockingbird
- Hard To Tell
- A Cave
- Racehorse
- Tap The Old Bell
- Interlude
- How Was The Water?
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