Acque sicure, dense di rinascita, di un guardare alle cose attento e meticoloso, grato al senno del poi, fruttifero e longevo, a suo modo pulsante sogno. Le Acque sicure di quei gesti che chiedono l’abbandono per incontrasi in rinascita: passi percorsi a morsi di fiato, lungo il filo di un orizzonte/marea che è il bandolo della matassa. Sguardi: un nodo di sguardi sbrogliato da un silenzio che si rompe, da una richiesta che punge, da una preghiera pregata il pomeriggio perché la notte, tutta la vita, non ritorni solita come ogni giorno. Fotogrammi lungo il filo di un discorso carico d’amore e dolorose rincorse a sopravviversi.
Eccolo Acque sicure, stralcio di Livorno, stralcio di mare, stralcio di fuga, di un verde prato che accoglie e scuote: realizzato da Simone Manetti e Ferran Paredes Rubio con scene inedite del film La prima cosa bella di Paolo Virzì, è un video omaggio, un grazie di talento, un cameo di stile al polso de Il primo lunedì del mondo. Rapide, le immagini suggeriscono il copione già percorso dal film ma lo fanno indovinando il sapore di un pezzo che ha l’impronta di un’iride attentissima a non lasciarsi confondere con nessun’altra. Venato di Italiamobile memoria, alla maniera Virginiana Miller, emoziona e lascia intuire tutta la poesia passata di mano in mano fino a qui. Siamo resti di un naufragio, esuli, sopravvissuti: occorre rifletterci, guardare bene, inforcare un paio di buone lenti, aprire gli occhi e guardare tutto davvero bene.