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In Italia non si può fare la rivoluzione – Grenouille

cover_grenouillepicDopo il primo album datato 2008, i milanesi Grenouille tornano con un ep che spiazza per le sue sonorità per lo più apertamente pop riversate in tre brani inediti ed una inaspettata cover.
Il disco è uscito il 25 aprile e la data è stata scelta non a caso in linea con il titolo dell’album: In Italia non si può fare la rivoluzione. Cosa ci si può attendere quindi se non una spudorata e tagliente analisi della società italiana? Dopo il ripetuto ascolto del disco, questa non rimane che una vana speranza che si schianta su un buon lavoro musicale ben lontano da questi nobili intenti di denuncia.
La musica, come è ovvio e come è bene, non necessariamente deve contenere messaggi politici e sociali dato che può essere stimolante anche trattando temi più leggeri e riuscire a colpire anche in assenza di feroci assalti verbali alla società moderna. E’ anche vero, però, che sbandierare ai quattro venti provocazioni, frasi e copertine dall’importante impatto politico (come il famoso murales del bacio tra Breznev e Honecker sul muro di Berlino), è un atteggiamento che si presta a critiche non positive se i contenuti non sono presenti. I Grenouille sono bravi musicisti ed hanno dimostrato con questo Ep di essere capaci di fondere molto bene il pop ed il rock in un modo decisamente accattivante, ma In Italia non si può fare la rivoluzione forse spara troppo in alto, e si ritrova a prendere di mira e deridere sé stesso. Nel testo della titletrack, brano sul quale si presume che la band abbia voluto puntare l’attenzione, non c’è una minima articolazione di pensiero se non la presa di coscienza di questa “incapacità rivoluzionaria” di cui gli stessi Grenouille sembrano essere alfieri. Il porno è la democrazia si svela anch’esso come un pezzo senza sostanza avvolto in un titolo di forte impatto. Diluiscimi nel sangue è invece un brano capace di trasmettere tensione grazie al suono potente ed  abrasivo tipicamente grunge. Il compito di chiudere il disco è affidato alla reinterpretazione del brano I fiori dei siciliani Il Pan del Diavolo. Completamente rivisitata in chiave pop-rock, la canzone presenta una veste del tutto nuova, piacevole proprio perchè molto distante dall’originale. Va quindi il merito ai Grenouille di aver scelto la strada più complessa della reinterpretazione e non della banale riesecuzione; dispiace un po’ che si sia deciso di trasformarla proprio in una ballata.
Alla fine di questi pochi minuti di registrazione rimangono molti dubbi: qual è il vero volto dei Grenouille? Il gruppo milanese ha le carte per realizzare un buon disco, a patto che riesca a mirare al cuore ed eviti di sparare inutili colpi in aria.

Credits

Label: Via Audio Records – 2010

Line-up: Marco Bugatti (chitarra e voce) – Giuseppe Magnelli (chitarra e backing vocals) – Davide Borin (basso) – Andrea Caristo (batteria)

Tracklist:

  1. In Italia non si può fare la rivoluzione (perché ci conosciamo tutti)
  2. Il porno è la democrazia
  3. Diluiscimi nel sangue
  4. I fiori

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