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s/t – Le gros ballon

le-gros-ballon10Trentadue minuti e ventidue secondi di distacco. Distacco dal suolo, dal solito, dai chiaroscuri che non osano impadronirsi delle sfumature. Distacco dal rumore, dalle mareggiate di caos che sospingono i giorni in pugno alle sera prima che la sera sia pronta ad aprir loro le braccia. Un volo concepito a quattro mani, d’improvvisazione e dettagli, simmetrie, della particolare precisione che è cara al disordine quando significa parafrasi, traduzione simultanea del colore primitivo in dettaglio di luce. “Ascolta il rumore assordante della neve”: metti a memoria l’aria. Dalla gondola della mongolfiera il pilota può solo variare la quota di volo. È  il vento a sospingere, frenare, intuire, svelare il fianco di certa atmosfera. È in alto che si compie il breve viaggio de Le Gros Ballon, in un luogo non-luogo che è soffitto e cielo, quasi contemporaneamente. Come in un film cui occorra una colonna sonora che le immagini le spogli invece di ingigantirle, che sappia custodire la preziosità dell’attimo restituendolo alla libertà di re-immaginarlo, daccapo, ogni volta nuovo, ancora emozionante, ancora capace di ironia, di rilettura. Curiosi, nostalgici, sottili, leggeri, fuori serie e fuori misura: quindici pezzi ed altrettanti caleidoscopi, fotogrammi nordici nella sostanza di Happy song for Happy People (Mogway), di Von (Sigur Rós), folate nostrane nella forma cui tendono, in bilico fra forma-canzone e divertissement; dream pop cinematico, osando una definizione. Trentadue minuti e ventidue secondi di frasi musicali, strumenti in stormo, che solleticano, che si lasciano sospingere, dicotomiche rispetto ai titoli che le nominano, cortometraggi d’astrazione, d’atmosfere intime e giocose, indipendenti nell’intenzione e nel suo farsi gesto. Musica per pensieri migranti, sentimenti nomadi, sguardi rivolti altrove. Musica in prospettiva, una di quelle rare volte in cui la prospettiva del viaggio può equivalere all’aver viaggiato.

Credits

Label: Casamedusa – 2010

Line-up: Francesco Campanozzi e Marco Capra: batteria, percussioni, basso, chitarre elettriche variamente accordate, oggetti, pianoforte, gretsch scordata, synth, programmazione, banjo, arpa piccola, riso soffiato, medaglietta di Crazy, e-bow, cacciavite, lezioni di giapponese; scritto, suonato, registrato e arrangiato da Francesco Campanozzi e Marco Capra presso CasaMedusa (MI) tra luglio e dicembre 2008; mixato da Francesco Campanozzi

Tracklist:

  1. Premier ballon
  2. Meglio non aspettare la Luna
  3. E’ buio tra gli alberi
  4. Ecco cosa resta dei sogni
  5. Mentre i bambini dormono
  6. La smetti di sognarmi!?
  7. Scivola
  8. Minipimer assassino
  9. Une petite chanson, Amour
  10. Pioggia sul parquet
  11. Canzone per carillon
  12. Il rumore della neve
  13. Walking on tiptoe in the kitchen
  14. Aspetta la neve per non sembrare in ritardo
  15. BigBangBabyBoom

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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