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This is Happening – LCD Soundsystem

thisishappeningRigogliosa, multisfaccettata, polimorfica la scena newyorkese (ora che siamo usciti da questi enigmatici anni zero magari possiamo tirare finalmente qualche conticino) è andata sovente, negli ultimi anni, alla caccia di un guru, di un faro, di quelli capaci di far luce sia negli anfratti delle ultime cantine indie (o delle realtà che ancora potevano essere incasellate tali) sia nelle dancefloor più major(itarie), e James Murphy, produttore e compositore elettronico di spessore, è sembrato essere tra i maggiori candidati a questo ruolo. Da più parti incoronato l’erede in pista del Brian Eno della fase pop, dà alla luce la sua personale creatura LCD Soundsystem, imponendosi nella seconda metà dello scorso decennio con due dischi tra disco-punk revival ed un’elettronica da ballo sorniona e sorprendentemente “intelligent”. Quest’ultimo This is Happening, che dovrebbe essere, stando alle indiscrezioni, l’ultima uscita dietro il moniker LCD Soundsystem, prosegue sulla scia del precedente Sound of Silver, abusando e rifrullando, come e più di prima, cliché di elettro, disco-wave e chi più ne ha più ne metta. Come a dire a tutti che il revival degli anni ’80 può tranquillamente chiudersi qui con questo disco. Ma il risultato dà l’impressione di non aggiungere poi tanto a quanto già raccontato in passato, se non, addirittura, approfittarne un po’ troppo di tutti questi accostamenti e déjà vu, fino a smarrire la strada maestra affogati fra troppe citazioni.  Si parte con Dance Yrself Clean spalmata in ben otto lunghissimi minuti, che esordisce con timide coralità e si lascia fendere da sincopi sintetiche kraftwerkiane. La house androgina senza gravità di One Touch riporta alla mente le movenze più astronaute di North American Scum finché non arrivano alla mente prepotenti i Talking Heads, così come  nella disco-funk tribale di Pow Pow, dove tra giro di basso e chitarra sembra di star ascoltando The Great Curve direttamente dal microfono di David Byrne fino al punto di non ricordare più che disco stai ascoltando. L’intro di All I want (forse il brano più onesto) ruba persino un pattern ai NEU! fino ad abbandonarsi ad un melodismo strappapplausi ed evolvere sopra una soffice trama di synth;  su I can Change hai l’impressione che da un momento all’altro irrompa il David Sylvian di Tin Drum a rubare la scena, così come nelle atmosfere alla Ryuichi Sakamoto che introducono la lunga You Wanted a Hit, solo citazioni ed abbelimenti che raramente danno l’idea di compiersi fino alla fine. Balleremo fino all’alba sul punkpop di Drunk Girls e magari ne parleremo in giro (sempre che l’alcool non ci avrà bruciato talmente tanto il cervello da non ricordarcene la mattina dopo).
Il parere complessivo, dopo i giusti ascolti, ci fa essere alquanto tiepidi nei confronti di questo This is Happening, grosse aspettative a parte. Come dire che per stupire col revival, ormai, non basta fare l’elenco dei dischi che abbiamo sullo scaffale, ma magari occorrerebbe dosare meglio l’arrosto e contenere il fumo.

Credits

Label: DFA – 2010

Line-up: James Murphy (vocals) – Pat Mahoney (drums) – Nancy Wang (keyboards, vocals) – Phil Skarich (bass) – Al Doyle (guitar, percussion) – Tim Goldsworthy, Tyler Pope (bass) – Phil Mossman (guitar, percussion) – Justin Chearno, Gavin Russom (synthesizer) – Matt Thornley (percussion) – J.D. Mark

Tracklist:

  1. Dance Yrself Clean
  2. Drunk Girls
  3. One Touch
  4. All I Want
  5. I Can Change
  6. You Wanted a Hit
  7. Pow Pow
  8. Somebody’s Calling Me
  9. Home

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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