Senza coordinate seguendo la strada di una melodia perduta, trascinati da un’attitudine neo-progressive. The Pineapple Thief raggiungono la perfezione. Someone Here is Missing scava solchi nel cervello dell’ascoltatore, lo sorprende ad ogni traccia, lo avvolge in una spirale progressiva che non cade mai in rumorismo e virtuosismi tecnici fini a se stessi. Ogni brano è una fusione di armonie ascendenti su liriche intimiste mai scontate. Preparation for Meltdown e Barely Breathing è un crocevia di intuizioni artistiche dove i Porcupine Tree si possono risvegliare sinfonici come gli ultimi Muse o si possono librare in delicate nuvole pop come i primi Coldplay. The Pineapple Thief celebrano la progressione come massimo flusso coagulante tra i suoni più calmi del pop e quelli più impetuosi dell’alternative-rock, ne è esempio l’intensa title-track. E’ un disco che respira quell’attitudine concettuale dei vinili di una volta. La scelta di Storm Thorgerson (che ha firmato artwork di album leggendari dei Pink Floyd) per la cover dell’album non è casuale. La metafora dell’uomo-ricordo come mummia rivestita di post-it è qualcosa di geniale che ha dato il via ad un’interessante iniziativa sul sito della Kscope: disegnare su un post-it la copertina del proprio album preferito. A questo contest hanno già partecipato illustri nomi come Steve Wilson dei Porcupine Tree e Danny Cavanagh degli Anathema. In definitiva possiamo dire che grazie a musica come quella di Someone Here is Missing resterà sempre inalterato il fascino del disco come artefatto di magia che nessun incorporeo mp3 potrà soppiantare. Tra le migliori uscite di quest’ultimo semestre.
Credits
Label: Kscope – 2010
Line-up: Bruce Soord (guitars/lead vocals) – Jon Sykes (bass/backing vocals) – Keith Harrison (drums) – Steve Kitch (keyboards).
Tracklist:
- Nothing at best
- Wake Up the dead
- The state We’re in
- Preparation for meltdown
- Barely Breathing
- Show a little love
- Someone here is missing
- 3000 days
- So we now
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