“Se ci rammentiamo della nostra comune follia, i misteri scompaiono e la vita riceve una giustificazione” (Mark Twain). Imbattendomi per caso in questo aforisma, mi è stato impossibile non pensare ad Elia Billoni, vittima e complice della propria fantasia che ha dato alla luce il personaggio di Dino Fumaretto.
Unico nel suo genere, Dino Fumaretto torna ad esplorare sentieri già percorsi nei precedenti lavori autoprodotti, da Buchi (2002 – 2006) a Pitocco. In quest’ultimo La vita è breve e spesso rimane sotto il funambolico cantautore raccoglie quindici brani e li propone nel primo vero e proprio disco con alle spalle un’etichetta.
Tornato in studio di registrazione con il proprio pianoforte e piccole altre collaborazioni musicali, Dino Fumaretto registra i brani in un solo giorno, senza tanti fronzoli ed accorgimenti per far sì che il disco suoni con la stessa immediatezza dei live. I brani, lievemente riarrangiati, non aggiungono molto di nuovo per coloro che hanno già avuto modo di conoscerli ma riconfermano le notevoli doti tragicomiche dell’autore, capace di teatralizzare il canto e la musica stessa. Con un piglio quasi cabarettistico, Dino Fumaretto snocciola i suoi brani, vomita le sue ansie, preme sul suo fegato per placare tutti i dolori e i più folli dubbi esistenziali. Quella di Fumaretto è la caricaturale descrizione del quotidiano, della solitudine, dell’inadeguatezza, e dell’epica guerra ad un mondo (e relativa popolazione umana) che spesso pare selvaggio.
Scalate e poi ripide discese: le dita di Fumaretto corrono sulla tastiera del pianoforte come un convoglio delle montagne russe, con tensione e schizofrenia. Il testo, la parola e la musica sono perfettamente complementari nella descrizione dei deliri ironici del giovane cantautore.
La brutalità di Fumaretto è qualcosa che colpisce nella sua essenza priva di orpelli; insieme all’imperfezione delle esecuzioni, il sorriso si alterna all’angoscia, rendendo inconfondibili i suoi brani.
La vita è breve e spesso rimane sotto ha forse lo scopo formale di autenticare l’ingresso dell’alieno Fumaretto nel contesto della musica indipendente italiana. Lo fa attraverso un canale ormai capace di offrire guide e garanzie come Trovarobato, realtà assodata che sarà sicuramente in grado di aiutarlo a trovare nuove strade per esternare tutta la sua creatività.
Credits
Label: Trovarobato – 2010
Line-up: Elia Billoni: piano e voce
Tracklist:
- Soffio di vento
- Venite assassini
- Vita in ufficio
- Scorpione nero
- Fuck the world
- Nella casa
- Mostra
- Ti ricordi il mio dolore?
- Nuvole e meraviglie
- Iiih!
- Altri sogni neri
- Immersioni
- Sogno d’appendice
- Omicidio
- Always look on the bright side of life
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Un solo commento
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