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Teen Dream – Beach House

teen-dream-beach-houseVive in un brivido, in un ricordo, in una sensazione vivida, in un sogno adolescenziale, eppure la ricordo ancora così bene quella casa sulla spiaggia. A metà strada esatta tra l’essere fatta di pane e di note, la ricordo come fra colori bruciati, invecchiati, offuscati. Fa parte del passato, ma non scompare, rimane sempre lì. Come lei, come una foto ingiallita e stupenda, come sognare quando hai sedici anni, la musica dei Beach House è fatta di grasse melodie impastate nella farina dei sogni, pezzi di colore e brivido incrostati sulle pareti dei ricordi che finisci con l’assorbire ed accettare proprio come un flashback di un passato lontanissimo. Teen Dream (per l’appunto) è la terza fatica del duo di Baltimora, capace di un dream pop allucinato, elegante e sofisticato, che rinuncia ai guizzi ed alle capriole per spalmarsi in dolciastre ballads dal sapore anni ’60, forti di orchestrazioni barocche ma mai stucchevoli proprio perché costantemente sfumate tra riverberi e delay. La voce calda di Victoria Legrand fa il resto, scivolando estatica su ogni tavolozza sonora, con un’attitudine a metà tra la grinta di amazzone di una Neko Case e l’aura austera di una Nico. L’apertura è concessa al pulsare onirico e festoso di Zebra, che fa da contrappunto ad un dolce melodiare da filastrocca, passando per l’accoratissima Silver Soul che si insinua in sollucchero in una giungla di dolci riverberi incastonati nella fase r.e.m. di un sonno che non vuol proprio lasciarci al giorno. Il vaso di Pandora della onirica Norway si nutre di riflessi ed echi, riportando alla mente una Bat for Lashes in visibilio ad omaggiare i Bel Canto. La romantica ballad d’altri tempi di Walk in the Park si concede nel ritornello ad una melodia distesa da giostra, tutta al servizio di confessioni biascicate in una danza guancia a guancia. Frequenti sono i rimandi a certo folk contemporaneo in odor di atmosfere pastello (Marissa Nadler, Fleet Foxes), a dare un tocco diremmo quasi indie a questo disco, come se se ne sentisse davvero l’esigenza. Ma non è un caso che gli episodi migliori siano rintracciabili in piccole perle come Lover Mine, struggente malinconia da repertorio ripescata in serate dimenticate degli anni ’80, dove l’estro algido e l’esperienza della Legrand fanno tutta la differenza. Un lavoro dolce e visionario questo Teen Dream, non perfetto ma godibile e resistente agli ascolti. Probabilmente il lavoro della maturità per questo duo onirico, che non ha paura di affacciarsi alla finestra dello star system con le idee ben chiare su quello che vuol fare da grande.

Credits

Label: Bella Union/Subpop – 2010

Line-up: Alex Scally (guitar, keyboards) – Victoria Legrand (vocals, keyboards)

Tracklist:

  1. Zebra
  2. Silver Soul
  3. Norway
  4. Walk in the Park
  5. Used to Be
  6. Lover of Mine
  7. Better Times
  8. 10 Mile Stereo
  9. Real Love
  10. Take Care

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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