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Reimagines Gershwin Brian Wilson

200px-brian_wilson_reimagines_gershwinOperazione ambiziosa quella di reinterpretare il lavoro di un tipo come George Gershwin. Già, perché stiamo parlando di una figura la cui fama ha trasceso la semplice competenza musicale delle persone diventando parte formante della cultura popolare americana e, i cui numerosi brani composti nella seppur breve carriera, non soltanto hanno animato i più famosi musical di Broadway, ma hanno creato un modo innovativo di scrivere la musica moderna che si insegna ancora oggi. A confrontarsi con uno così il rischio è sempre grandissimo soprattutto se nello stesso lavoro si sono già cimentati innumerevoli interpreti del calibro di Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Louis Armstrong o Judy Garland. Brian Wilson, fondatore e mente dei Beach Boys, nonché tra i più grandi compositori della seconda metà del Novecento, in quanto a pura genialità musicale potrebbe di certo essere accostato alla figura di Gershwin pur se, in quanto a fama, i fantastici anni ’60 lasciarono nell’immaginario e nella cultura popolare internazionale perlopiù i Beatles, celeberrimi antagonisti inglesi dei Beach Boys. Così Wilson, sei anni dopo la pubblicazione del capolavoro Smile, si trova nella condizione di dover reimmaginare il lavoro indimenticabile di George Gershwin e di suo fratello Ira (premio Pulitzer per i testi), spinto proprio dai discendenti della famiglia Gershwin sulla base di un presunto parallelismo ideale che accomunerebbe i destini dei due geni musicali. E l’occasione per l’incontro diviene comunione di due epoche, di due momenti in cui la musica si fa espressione di una determinata cultura americana, di due generi musicali mostrati agli albori, di due modi di scrivere e intendere la grande musica pop nel senso più ampio di “popular”. Ecco allora che la celeberrima melodia di Rhapsody in Blue mostra da subito l’asso nella manica di Wilson e dei suoi Beach Boys: le armonie vocali impeccabili tratteggiate in coro, cifra peculiare presente in tutto il lavoro. Summertime e I Loves You Porgy rivivono in una culla orlata di archi magnifici tra le carezze dei cori e del piano mentre i fiati salgono in cattedra a rendere i meravigliosi passaggi armonici della strumentale I Got Plenty O’ Nuttin dalle sfumature jazzy. E se la ritmatissima ‘S Wonderful mostra la sua nuova ricetta ritmica in salsa bossanova, piuttosto fedele resta la romantica Love is Here to Stay, resa ancora più intima, svuotata com’è di tutti i fiati e sorretta da un tappeto soffice di archi e cori. Di certo la genialità della composizione di Gershwin basta da sola a imprimere la bellezza nei brani ma Wilson, affiancato anche da una magnifica orchestra, persegue costantemente l’ideale di quel bello puro tramite i deliziosi arrangiamenti. Di certo non siamo al cospetto di Sinatra, eppure il californiano canta tutti i brani con grande maturità mostrando tutti i suoi punti di forza. A volte Brian, più che reimmaginare, sembra voler immagazzinare dentro di sé l’anima del suo predecessore tanto da render suoi brani quali They Can’t Take That Away From Me e I Got Rhytm che, in queste nuove vesti, sarebbero potuti rientrare tranquillamente in Pet Sounds o Smile. Capita poi l’occasione di dover ripensare tutto dal principio, di dover interpretare la volontà del maestro nel ricevere l’eredità spirituale di portare a termine due dei brani lasciati incompiuti da George. Così Then Like In I Love You e Nothing But Love sembrano scritti a quattro mani da Gershwin e Wilson, proiettati in un lasso temporale immaginario ininterrotto che parte dal primo ventennio del Novecento per giungere alla fine degli anni Sessanta.
Brian Wilson Reimagines Gershwin è un lavoro in cui di certo è rispettato lo spirito dell’arte immensa di George e Ira Gershwin ma che ha tutte le caratteristiche di un artista straordinario come Brian Wilson. Probabilmente non poteva esserci un modo migliore per far rivivere l’opera di uno dei più grandi compositori moderni di sempre.

Credits

Label: Walt Disney Records – 2010

Line-up: Brian Wilson (Primary Artist, Vocals) – Scott Bennett (Piano, Drums, Keyboards, Vocals, Xylophone, Vibes) – Gary Griffin (Organ, Piano) – Dan Higgins (Woodwind) – Peter Kent (Violin, Concert Master) – Billy Liston (Woodwind) – Andy Martin (Trombone) – Brett Simons (Electric Bass, Acoustic Bass, 6-string bass, Guitar Baritone) – Todd Sucherman (Drums) – Cameron Stone (Cello) – Darian Sahanaja (Piano, Glockenspiel, Harpsichord, Electric Piano, Vocals, Xylophone, Clavinet, Vibes, Tack Piano) – Nick Walusko (Guitar, Vocals) – Jeffrey Foskett (Vocals) – Paul Mertens (Celeste) – Peggy Baldwin (Cello) – Rudy Stein (Cello) – Probyn Gregory (Acoustic Guitar, Banjo, Guitar, Trumpet, Theremin, Vocals, Slide Guitar, wah wah guitar, Nylon String Guitar, Guitar Baritone) – Nelson Bragg (Percussion, Glockenspiel, Vocals, Timpani) – Sharon Jackson (Violin) – Taylor Mills (Vocals) – Paul Von Mertens (Clarinet, Flute, Harmonica, Conductor, Alto Flute, Saxophone, Bass Harmonica) – Jessica Van Velzen (Viola) – Erica Duke-Kirkpatrick (Cello) – Mike D’Amico (Drums)

Tracklist:

  1. Rhapsody in Blue (Intro)
  2. The Like in I Love You
  3. Summertime
  4. I Loves You Porgy
  5. I Got Plenty o’ Nuttin’
  6. It Ain’t Necessarily So
  7. ‘S Wonderful
  8. They Can’t Take That Away from Me
  9. Our Love Is Here to Stay
  10. I’ve Got a Crush on You
  11. I’ve Got Rhythm
  12. Someone to Watch Over Me
  13. Nothing But Love
  14. Rhapsody in Blue (Reprise)

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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