Non vi è nulla. Questo significa il loro nome. Rispolverando vecchi insegnamenti di latino, o meglio ancora affidandosi ai traduttori online. Il nulla contiene tutto, contiene certamente la mancanza di giudizio e di identificazione. Come tutto ciò che non può essere risolto, limitato, riconosciuto. Il non essere di Gorgia, nella fattispecie. Nulla è. Dopo aver ascoltato i nove brani di questo album, si cercano significati ancora più profondi al nome, alle parole. Un po’ a tutto. Si esce dal disco, come da un altro piccolo mondo, e si esce in uno stato di trans leggero. Ho sentito delle critiche sul loro conto, prima di ascoltare. Un buon segno, ho pensato. Quando i “critici” si cimentano in peripezie lesive, di solito si tratta di qualcosa di diverso. Infatti parte I ciliegi, la prima traccia, e già riconosco l’altro, ciò che non conosco. La voce di Vito trema sempre, come in emozione perenne. Srotola le parole come in una cascata lenta, come un fluido morbido e caldissimo, in un unico lunghissimo respiro. In ogni traccia c’è quel movimento, quell’onnipresenza di un dio, di una santità, di una realtà incorrotta che emerge troppo sulla trasparenza della realtà, come olio nell’acqua, risultando quasi sporca. L’atmosfera ha colori chiari, con ombre enormi. Vacillo di emozione. I suoni arrivano inaspettati, come ninnoli nelle tasche, come catene di conchiglie. Naturali, delicati. L’estasi di S. Teresa è certamente il brano che preferisco. Sei minuti di liberi intrecci. Mi colpisce la qualità del messaggio, le immagini visive, fotografiche. Nuvole notturne, sempre su quella costante strana, di assenza di tempo. Un rock cantautorale, potrei dire. Elettronica ed eterea, la loro musica. Attimo dopo attimo si legge la cura. Il tocco delle dita che riporta l’istante. Bellissima Eco. Sono tracce legate tra loro, imprescindibili. Necessarie l’una all’altra. In un ascolto che a tratti sommerge, a tratti solleva, innalza. Mi rendo conto a volte che è più difficile scrivere di ciò che ti piace. E’ più difficile tradurre in segni una sensazione positiva. Mi dispiace, come sempre, come adesso, che gruppi di questo livello siano ai margini, al lato della strada, dove corrono i cavalli con le loro scommesse. Ma è proprio qui, ai lati, che si può essere liberi. Si può essere niente, dove nulla è. Nihil est.
Credits
Label: Seahorse Recordings – 2010
Line-up: Luca (Chitarra) – Vito (Voce, drum machine) – Domenico (Chitarra) – Viola (Synth, tastiere, voce) – Nicolò (Batteria) – Jacopo (Basso)
Tracklist:
- I ciliegi
- L’estasi di S. Teresa
- Nuvole notturne
- Il fuoco
- Il desiderio
- Eco
- Vicoli bui
- Adrian
- Dieci minuti al telefono
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