Elizabeth – Ruggine

Amalia Dell'Osso Album, Recensioni Lascia un commento

Pensiamo alle origini del rock’n’roll. A quello che accadde con la Chess Records da Chuck Berry in avanti. Prima c’era il blues. Poi la gente cominciò ad aver voglia di muoversi su un altro tipo di sound. Leggerezza, svago, godimento. Parliamo di suono, di trovate intelligenti, di scariche elettriche su cui innestare testi di ribellione che hanno a che fare con il quotidiano: famiglia, morale fasulla. In altre parole c’era fame di modernità. Altrove, in Inghilterra, di lì a poco il Movimento Mod avrebbe generato delle filiazioni negli anni a venire che avrebbero spinto nomi quali Paul Weller e The Whoo nel nome comunque di una ribellione.
Cosa c’entrano riferimenti tali per una band emergente come gli Elizabeth? C’entrano laddove il rock’n’roll si fa leggero e istintivo, dirompente sapendo parlare a tutti. Popolare.
Che poi nella nostra Italia certo rock abbia avuto i suoi interpreti moderni in Litfiba, Vasco Rossi e Ligabue… è ben noto.
Gli Elizabeth sono figli di questo rock che non si sceglie interlocutori privilegiati. Non si chiudono, non ricercano le parole, non vogliono innescare indovinelli e segreti. Raccontano con tutta la semplicità di chi intende la musica rock’n’roll come un codice diretto.
Ruggine è il loro album d’esordio e scorre liscio sotto l’egida della Mescal. Piove su Milano è il brano che ha goduto di un riconoscimento ufficiale di questa capacità di comunicazione trasparente: la Edison ha scelto gli Elizabeth per la campagna legata ai maggiori eventi sportivi del 2010, come Il Torneo Sei Nazioni di Rugby, le Olimpiadi Invernali disputatesi a Vancouver, i Mondiali di Calcio. Così il brano ha avuto la versione inglese You are my light, usata negli spot Edison. Anche Un mondo per me ha una versione speciale in acustico che LostHighways regala in free download ai suoi lettori.