Dieci pezzi per l’album d’esordio di questo cantautore milanese, preceduto solo dall’ep Scars and tattoos.
La voce calda e profonda di Luca Milani conquista fin dal primo pezzo Bandit: semplice, accattivante ed immediato come tutto il disco, rivelandosi come punto di forza di questo lavoro. Non è infatti da meno in Mandy, dove un rock dagli accenti mainstream mostra le potenzialità del cantato in una struggente ed accorata prova vocale. Affascinanti reminiscenze dell’Eddie Vedder solista per la delicata ed intensa Letters from Prague e per la successiva Sin train che mette in evidenza questo folk rock venato a tratti di country, piacevolissimo, per quanto non particolarmente originale. Molto più personale e vibrante, Snow in Milan accarezza con una chitarra dolcissima, piano ed armonica, contraltari luminosi dell’incanto protagonista in ogni pezzo: la voce. Trascinante e vitale Jenny Stone precede The killer dove sentiamo echi dei Guns n’ Roses anche se totalmente e brillantemente rielaborati, e A place to stay bright chiude quest’album dove all’inarrivabile Eddie di Into the wild si affiancano altri due grandissimi maestri come Bob Dylan e Bruce Springsteen che denunciano l’innesto di quest’opera nel filone di un certo cantautorato di folk rock americano.
L’ascolto dei brani è più che piacevole e pur non essendo un album, come dire, imprescindbile, si tratta, assolutamente di ottimo lavoro, che si avvale, tra l’altro, del mastering di Giovanni Versari, al lavoro già con Afterhours, Vinicio Capossela e Marta sui Tubi.
Credits
Label: Black Nutria – 2011
Line-up: Luca Milani (voce – chitarra)
Tracklist:
- Bandit
- Mandy
- Old august sun
- Letters from Prague
- Sin train
- Snow in Milan
- Jenny Stone
- Until the end
- The killer
- A place to stay bright
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