I grandi best-seller del passato di cui a nessuno importa più nulla, scelti per voi da Simone Lenzi
Ma quanto è bello questo dipinto! Guardate: la valle sembra vera!
Che bella giornata, che bella passeggiata! La valle è così amena che sembra dipinta!
Ma che cosa mai è bello?
Belli sono ad esempio gli alberi potati a figura (Lustgaertnerei).
E se gli alberi potati a figura sono belli che cosa mai sarà sublime?
Sublime è il mare in tempesta.
E come si veste il buon curato? Il buon curato si veste con decoro, sobriamente.
E il cicisbeo invece? Beh, il cicisbeo si veste come più gli garba.
Per forza, diciamo noi: lo vedete tutti, è un cicisbeo. Vestito come più gli garba.
E come si veste invece la giovane escort? Ella sarà discinta. Indosserà un completino da infermiera. Giusto, da infermiera.
Ma il Presidente del Consiglio? Egli si vestirà con decoro, con sobrietà: avrà la cravatta blu a pallini bianchi.
Per chi si veste da infermiera la giovane escort? Forse per il buon curato? Certo che no.
Forse allora per il Presidente del Consiglio? Direi di no.
Ma perché no? Perché la giovane escort non si dovrebbe vestire da infermiera per il Presidente del Consiglio?
Perché, direbbe Kant, è proprio del Consiglio, e sommamente del suo Presidente, non prestare smodatamente ascolto al Cazzo, come invece farebbe un cicisbeo. Se così facesse infatti, lo stesso Presidente del Consiglio dovrebbe allora vestire come più gli garba e magari mettersi persino una bandana sulla testa.
Se il Presidente del Consiglio, vestendosi da cicisbeo, non provocasse più quella contrarietà propria di tutto ciò che tende a sovvertire l’armonia delle nostre facoltà spirituali, allora qualcuno potrebbe a ragione trovar bello persino il mare in tempesta.
E che male ci sarebbe in questo?
Che se trovi bello il mare in tempesta, anneghi.
E un altro potrebbe magari sbottonarsi la camicia, scarmigliarsi il crine e mettersi a piangere davanti a un pitosforo potato a figura che gli è parso sublime.
Il curato stesso, vestito anche lui come più gli garba, sarebbe allora indistinguibile dal cicisbeo o dal Presidente del Consiglio, con tutti i qui pro quo che ne seguirebbero.
Per concludere quindi: si può raccontare un mare di cazzate per vent’anni e ritrovarsi in una sublime tempesta? Certo che si può. Diremmo anzi che è inevitabile.
Ma perché sarebbe inevitabile?
Perché, dice Kant, la menzogna si contraddice.
Cosa vuol dire che la menzogna si contraddice?
Ad esempio vuol dire che puoi farti pagare per fare il giornalista sapendo che stai scrivendo un mare di cazzate solo finché c’è qualcuno che scrive la verità.
Se nessuno più scrivesse la verità sui cicisbei, sui presidenti del consiglio, sulle giovani escort vestite da infermiera, allora non sarebbe più neanche possibile scrivere un mare di cazzate.
Che la menzogna si contraddica è insomma una verità analitica, per quanto, con questo, andiamo oltre l’ambito strettamente estetico della Critica del Giudizio (Kritik der Urteilskraft, 1790), limitandosi al quale sarebbe più giusto dire che, semplicemente, il Presidente del Consiglio, con la bandana in testa e attorniato da giovani escort vestite da infermiera, “muove a disgusto”.