Something in my town – dLine

Katia Arduini Album, Recensioni Lascia un commento

I dLine nascono nel 2007 a L’Aquila, scrivendo sin da subito pezzi propri. L’esordio live arriva nell’aprile 2008. Partecipano al Popoli Sound aggiudicandosi il primo posto. Nel novembre 2008, dopo la vittoria alla VI Rassegna Universitaria ADSU, hanno la possibilità di esibirsi al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Dopo altre partecipazioni ad eventi quali Rock Targato Italia e Marte Live, ed alcuni cambi di line-up, sono protagonisti del programma DEMO e vanno in onda su Radio Rai 1 (dal 1 marzo 2010 un loro brano, Crazy Lullaby è stato scelto come sigla ufficiale del programma ed è attualmente in heavy rotation). Si esibiscono all’evento Dietro la nuca della città, presso Grumo Nevano (NA), aggiudicandosi il Premio nazionale per le musiche di provincia. Vincono il Colle’n’Roll Rock Festival di Tocco da Casauria (PE), arrivano in finale al Matese Friend Festival, vincono il Premio Big Match e si esibiscono sul palco di Aspettando il Primo Maggio 2010 di Teramo con artisti del calibro di Paolo Benvegnù, Le Vibrazioni e Giuliano Palma & The Bluebeaters. I dLine vengono scelti dal regista Giuseppe Tandoi per ispirare il film La Città Invisibile dedicato ai tristi giorni che sono seguiti al terremoto nella loro città. Due componenti del gruppo recitano come attori ed alcune loro canzoni compaiono nella colonna sonora. Al MEI di Faenza incontrano il produttore Fabio Silver Perissinotto, dell’etichetta indipendente veneziana La Stanzetta Productions, con la quale firmano per la produzione di due album.
Something in my town è un album fresco, divertente, che ti coinvolge. Brani che spaziano dal pop-rock dal ritmo incalzante, di matrice made in USA, di And like Amelie…, Crazy Lullaby o Run! Run! Run!, alle ballate romantiche come Strawberry, Birthpalce, Puzzle time o struggenti come We are the Angels, al brith-pop di My name is Peter. Un album leggero, ma che non lascia niente al caso. Ottimi arrangiamenti, ottime espressioni vocali. Something in my town è un buon album d’esordio, aspettiamo il resto.