“Ci penso talvolta e resto sorpreso”: con queste parole inizia l’ultimo album di Luca Faggella, Ghisola. E’ proprio così: da tempo ho ascoltato il disco, ed ogni volta che mi torna alla mente la sorpresa mi colpisce.
Luca Faggella è un autore e musicista esperto la cui carriera è lunga e lontana dai bagliori accecanti del grande successo. La sua musica ha il fascino di una bottiglia di vino rosso senza etichetta, impolverata sullo scaffale di una vecchia cantina, che solo a vederla puoi immaginare quanto possa essere vero il suo sapore a differenza dei vini nei ripiani della distribuzione.
La passione è reale, vibrante, in ogni brano. Paesaggi naturali ed interiori confondono i loro limiti ponendo in risalto la capacità compositiva di Faggella: dalla Maremma a Baghdad è l’uomo a confrontarsi con sé stesso in climi cupi e fortemente introspettivi.
Il rock, il cantautorato e melodie esotiche riescono a mescolarsi offrendo un ritratto molto vario di un artista sui generis. Baghdad e Minnush riprendono ovvi riferimenti musicali mediorientali e mediterranei mentre in St Elmo’s Fire Faggella, con archi e la sua calda voce, elabora magnificamente il pezzo di Brian Eno.
In Drowning, l’autore toscano continua il suo profondo canto inglese su una poesia di Emily Dickinson mentre strati sonori si uniscono con eleganza nella coda del brano. Lenta e malinconica suona la bella Pitigliano: in un delicato bianco e nero il suono della fisarmonica riesce a ferire anche la pelle più spessa e giungere al cuore. Intima, quasi privata, Ti bacio e torno affascina con eleganza e passione new wave mentre La differenza si apre e respira sul ritmo delle percussioni e di note leggere di pianoforte.
Quello di Luca Faggella è un disco di buona fattura, che si deve aver voglia di ascoltare, di capire. Faggella non è un innovatore, quindi non è la novità che bisogna ricercare in questa opera, ed in più Ghisola è un album che non mette in vetrina la sua bellezza, ma preferisce tenerla celata tra le note e la voce di un bravo autore che lascia ammirare il suo lavoro solo a chi vuole cercarla questa bellezza. Tra la varietà dei dodici brani è anche facile smarrirsi, ma quando meno te lo aspetti giunge la perfezione di un paio di questi a ricordare quale sia la strada.
Credits
Label: GoodFellas – 2010
Line-up: Luca Faggella (voce, chitarre, synth, moog, basso, e-bow, programmi, campioni, organo); hanno inoltre collaborato Giorgio Baldi , Yossif Stalingrado, Manolo Capitani, Luke Cirillo, Mamo Govenco, Simone Quarantini, Désirée Infascelli, Daniele Ercoli, Cisternone Brass Ensemble, Mimmo Melace, Gianluca Misiti, Sarah Crespi, Roberto Galeazzi, Tse Dong String Quartet
Tracklist:
- Ghisola
- Baghdad
- Come
- Pitigliano
- La prova
- Ti bacio e torno
- Drowning
- La differenza
- Minnush
- St Elmo’s fire
- Maremma sangue
- Parrana
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