“Io credo nei miracoli /che la gente può fare, /milioni di chilometri /per potersi incontrare,/per guardarsi negli occhi /e spiegare un errore,/per un gesto che forse /sarà l’unico che potremo ricordare”. Sono parole disposte in versi, a formare una strofa, un pezzo di canzone, la prima di dieci, tutte in un disco, firmato da una donna. Si rimanda ai miracoli, non quelli che scomodano secoli di religioni, ma quelli che solleticano un certo tipo di metafisica del cuore che spinge i corpi e poi gonfia di dolcezza la memoria. Si raccontano i miracoli che possiamo fare, senza nulla aspettarci, per il solo desiderio di andare e dare. Perché è quello che ricorderemo. Miracoli è il singolo apripista di Torno a casa a piedi, nuovo capitolo in studio di Cristina Donà. Brano arioso, solare, fresco, leggero. Ma di quella leggerezza che nasce dai percorsi, dalle riflessioni, dalle orchestrazioni delle intenzioni. Nasconde una citazione cinematografica: Una storia vera di David Linch. I sentimenti superano i limiti, la volontà nei piccoli gesti fa scoppiare eventi straordinari nelle vite quotidiane dei nostri affetti, quando decidiamo di tornare a casa a piedi, svestendo il corpo e la mente della velocità che ci oscura, scegliendo la lentezza per spiarci dentro la voglia di libertà, senza dover capire… ma sentire l’Amore, in tutta la sua concreta gamma di significati. Metafora delicata e urbana quella che la Donà sceglie, e così intimamente legata alla sua esperienza di donna. Lei ha sempre avuto il dono di mettere in canzoni le sue rotte, le sue prospettive figlie dei cambiamenti e delle evoluzioni che accompagnano la vita intesa come esperienza e scoperta. Come adesso, che è anche madre. E non sottrae alle sue canzoni i sentimenti cupi, ma li fa respirare in un gioco di suoni morbidi tra fiati e archi che sembrano incontrare il cielo di primavera. E’ come se lei guardasse tutto ironica e giocosa, senza scordare la sera e la malinconia. Uno stile narrativo svolge i testi, in qualche episodio depositando all’ascolto vere e proprie storie che si fanno “vedere”: In un soffio, Torno a casa a piedi, Lettera a mano. Sa essere delicatissima nell’immaginare due grandi legami (compagno e figlio) capaci della forza di Un esercito di alberi; sa dichiarare amore Più forte del fuoco; sa opporsi alla presunzione della verità assolute usando delle impennate rock graffianti (Tutti che sanno cosa dire); sa raccontare il filo più intimo e misterioso che unisce due esseri attraverso la nascita (Bimbo dal sonno leggero).
Per questo disco ha mischiato i suoi passi a quelli del produttore artistico Saverio Lanza, alla ricerca di nuovi colori e sfumature per un risultato ottimo che ancora una volta ci restituisce il piacere di una cantautrice dalla sensibilità unica.
Credits
Label: Emi – 2011
Line-up: Cristina Donà (Voce, chitarra acustica) – Saverio Lanza (Chitarra acustica ed elettrica, pianoforte, basso, mandolino, synth, organo, cori) – Fabrizio Morganti (Batteria) – Piero Monterisi (Batteria (su Aquilone,Tutti che sanno cosa dire,Lettera a mano) – Francesco Cangi (Tromba) – Samuele Cangi (Trombone) – Claudio Giovagnoli (Sassofoni) – Giordano Geroni (Tuba) – Alberto Bologni (Violino 1) – Lorenzo Borneo (Violino2) – Debora Giacomelli (Viola) – Elisabetta Sciotti (Violoncello) – Pierangelo Spitilli (Contrabbasso) – Riccardo Tesi (Organetto) – Laura Bruzzone (Arpa). Recording Country: Italy, Studio IdeaSuono (FI), Studio Modulabel (BG), Studio Sonoria(PO) – NgrStudio (RM. Mix Location: SoundClinic Studio (PD) – Italy. Parole : Cristina Donà (eccetto In un soffio di Cristina Donà e Davide Sapienza). Musica : Cristina Donà e Saverio Lanza
Tracklist:
- Miracoli
- Un esercito di alberi
- In un soffio
- Giapponese (L’arte di arrivare a fine mese)
- Più forte del fuoco
- Aquilone
- Torno a casa a piedi
- Bimbo dal sonno leggero
- Tutti che sanno cosa dire
- Lettera a mano
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