Dritti, proiettati e trascinati in un vortice temporale di organo e riff chitarristici di stampo tipicamente sixty. Impeti di rock sporco tra psichedelia, progressive e southern spazzano via un quarantennio di società post-industriale dove la vita borghese si è tramutata in una vita di plastica ostentazione dell’inseguimento del nulla. Negli anni sessanta l’immaginario era una chitarra che si incendiava di alchimie sonore sostenendo la libertà di chi credeva nel cambiamento, nella possibilità di un mondo migliore, un Eden in terra. Che nostalgia di quella filosofia Freak’60! Ora che siamo circondati da politiche ambientali folli, dove l’amore libero è diventato sesso a pagamento, dove il concetto di rock si è allargato all’elettronica e forse ha perduto il fuoco primordiale ben venga il ritorno degli Emmablu. Ben venga il loro rock volutamente derivativo di gruppi come Led Zeppelin, Blue Cheer e Jethro Tull se ha l’obiettivo di schernire la Milano che non è la verità da un pezzo, o se vuole gridare la Danza nel fuoco panteistico e interiore. Il secondo lavoro degli Emmablu è un signor disco che evidenzia ancora una volta il talento dei musicisti che l’hanno voluto. Un disco fuori dal tempo che ricorda cosa è il rock per chi forse l’ha dimenticato inseguendo troppo le nuove tristi strade digitali.
Credits
Label: Slang Records – 2011
Line-up: Max (Voce, Chitarra elettrica ed acustica, Percussioni) – Jama (Voce, Chitarra elettrica, Organo, Retroguardie analogiche, Flauto traverso, Sax contralto) – Edo (Basso) – Fabio (Batteria).
Tracklist:
- 01. Milano
02. Attraverso l’Universo
03. Southern
04. Freak ’60
05. Il primo giorno
06. Cane
07. Danzo nel fuoco
08. Meditazione
09. Snowblind
10. Ki
Links:MySpace