Welcome to my dna – Blackfield

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Chiudere gli occhi e trovarsi in una Glass House pensando di vivere ed invece si sta sopravvivendo fuggendo alle proprie paure e paranoie. Prima o poi giunge il momento di abbandonare casa e voltare pagina, giunge il momento di mandare al diavolo tutto, Go to Hell. Non dimenticare di respirare, il tempo scorre sulla torre dell’orologio ma anche nella finestra del cielo, ogni giorno può essere l’ultimo e quindi cerca di renderlo il più possibile indimenticabile… Rising of the Tide. Attraverso i versi estrapolati dalle varie liriche dell’ultimo disco Welcome to my dna dei Blackfield si evince tutta la poetica interiore del grande artista israeliano Aviv Geffen. Una personalità immensa sia dal punto di vista artistico quanto dal punto di vista umano. Il concetto oraziano del Carpe Diem è facile che affiori nelle sue canzoni perché lui è tra i giovani israeliani che hanno rifiutato di servire l’esercito in nome della pace nell’annosa guerra tra Palestina e Israele. Una tale poliedrica personalità non poteva che catturare l’attenzione di un altro grande come Steven Wilson dei Porcupine Tree, ed ecco che da sette anni resiste questo loro prezioso side project Blackfield, dove si incontrano le attitudini progressive di Wilson e quelle pop e piano-rock di Geffen. Il risultato è intenso e magico: un pop intelligente a tratti prog che arriva dritto all’anima dell’ascoltatore. Gemme uniche di tale fusione sono Waving e Dissolving with the night e Blood. E’ musica soffice come una nuvola, sinuosa come un velo mosso dal vento che lascia una sensazione di lievitazione corporea senza eguali. Grande equilibrio di atmosfere, un disco imperdibile.

Credits

Label: Kscope – 2011

Line-up: Steven Wilson (voce, chitarra, tastiere) – Aviv Geffen (voce, chitarra, tastiere) – Eran Mitelman (pianoforte, tastiere) – Seffy Efrat (basso, voce) – Tomer Z (batteria).

Tracklist:

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