Prendere una canzone, la forma canzone, destrutturarla e darle nuova forma e senso. Questo è ciò che fa James Blake recuperando un pezzo di Feist, Limit to your Love, e incastonandolo al centro di questo suo primo lavoro: una gemma particolarmente splendente ma di certo non l’unica. E se il procedimento adottato dal giovane artista britannico appare più evidente in questo caso, laddove è proprio il confronto con l’originale che ci permette di assaporare gli scarti e le scelte operate, esso si ripresenta in tutte le undici tracce del disco. Una “fusione a freddo” che si serve di diversi strumenti, la sincope del dubstep, le tonalità blue del gospel, l’ecolalia dell’elettronica, dando ora risultati più melodici, come la già citata cover o The Wilhelm Scream, ora più dissonanti, come Unluck e I mind: in ogni caso, protagonista è la voce di questo “sbarbatello” ventunenne che riesce a penetrare anche nel più metallico degli strumenti, quasi insufflando a ogni pezzo la propria anima. L’impressione è che James Blake abbia trovato al primo colpo la giusta misura, e con un pezzo che s’intitola Measurements non a caso si chiude il disco. Possiede la capacità di dosare gli elementi, quasi un sesto senso nel saper virare tonalità laddove necessario.
Il mio consiglio è quello di ascoltare queste piccole gemme in sequenza, dalla 1 alla 11, seguendo l’andamento non lineare e zigzagante, lasciandovi trasportare come da una risacca del moto ondoso, come dalla sequenza grafica di un elettrocardiogramma: una piccola scatola d’acciaio che contiene i battiti del cuore.
Credits
Label: Atlas / A&m – 2011
Line-up: James Blake (voce, campionatore, drum machine, sequencer, personal computer)
Tracklist:
- Unluck
- The Wilhelm Scream
- I Never Learnt To Share
- Lindisfarne I
- Lindisfarne II
- Limit To Your Love
- Give Me My Month
- To Care (Like You)
- Why Don’t You Call Me
- I Mind
- Measurements
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