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A better man – One dimensional man

Gli One Dimensional Man nascono nel 1996, con Pierpaolo Capovilla al basso e alla voce, Massimo Sartor alla chitarra, e Dario Perissutti alla batteria. Nel maggio del 1997 pubblicano il loro primo disco, One Dimensional Man. Nel gennaio 2000, dopo un cambio di line-up (entra Giulio Ragno Favero, esce Sartor) arriva il secondo disco, 1000 Doses of Love. Nel novembre 2001 esce You Kill Me, il loro album più celebre. Nel marzo 2003 fanno il loro primo tour europeo che li porta a esibirsi a Berlino, Vienna, Lugano, Bruxelles, Amburgo. Giulio Favero lascia la band e viene sostituito da Carlo Veneziano. Nel 2004 esce Take Me Away, quarto album della band. Verso la fine del 2005, Dario Perissutti lascia la batteria a Francesco Valente, successivamente ne Il Teatro degli Orrori. Nel 2010, esce The Box, la raccolta completa dei quattro dischi, rimasterizzati per l’occasione dallo stesso Giulio e da Giovanni Versari. Il breve tour di promozione che ne segue vede l’entrata nel gruppo del batterista Luca Bottigliero, dei Mesmerico. A sette anni di distanza dal loro ultimo album in studio, il 28 giugno 2011 gli One Dimensional Man rilasceranno A better man, il nuovo capitolo della loro storia. Undici brani inediti, una cover (Face On Breast di Scott Walker, dall’album Tilt) e una serie di ospiti davvero interessanti a musicare i testi di Rossmore James Campbell, pittore e poeta australiano
Non nego che il primo impatto con A better man mi abbia messo un pelino in difficoltà: ad un primo ascolto non mi aveva esaltato, forse perché cercavo (sbagliando) sonorità che mi riportassero alla produzione di Capovilla e Favero, quella con Il Teatro degli Orrori. Poi mi sono detta che non tutti i grandi amori nascono con un colpo di fulmine e ho deciso di dare una seconda possibilità a questo Uomo ad una dimensione, col risultato che ho finito per ascoltarlo in loop per tre giorni consecutivi! Scordatevi le sonorità tutte chitarre abrasive e batteria pesante de Il Teatro degli Orrori, che comunque non mancano, basta ascoltare brani come A measuere of my breath, This crazy, The wine that I drink o Ever smile again (dove ritroviamo un terzo teatrante, Gionata Mirai). A better man si presenta come qualcosa di più sintetico. Brani come Fly, This hungry beast (brano più straniante dell’intero disco) spiazzano per la presenza massiccia di synth ed elettronica, elemento caratterizzante di gran parte dell’album. L’uomo ad una dimensione dimostra di averne molte di più e di aver voglia di mettere un punto a tutto quanto fatto fino ad oggi per ripartire da capo. E’ un uomo migliore quello che abbiamo davanti? Non lo so, sicuramente è diverso. Ma chi lo ha detto che i cambiamenti siano sempre un male? Il 29 giugno gli One Dimensional Man inizieranno a portare in giro il loro A better man, non perdeteveli!

Credits

Label: La Tempesta International/Universal – 2011

Line-up: Pierpaolo Capovilla (voce, basso) – Giulio Ragno Favero (chitarra, synth, piano, elettronica, cori) – Luca Bottigliero (batteria, percussioni, cori). Ospiti: Katla Hausmann (voce nel brano A better man) – Jacopo Battaglia (batteria nel brano Fly) – Sir Bob Cornelius Rifo (synths nel brano Fly) – Justin Trosper (chitarra nel brano A measure of my breath) – Eugene Robinson (voce nel brano This hungry beast) – Aucan (synths, elettronica nel brano This hungry beast) – Gionata Mirai (chitarra nel brano Ever smile again) – Rodrigo D’Erasmo (violino nei brani Ever sad e This strange disease) – Enrico Gabrielli (saxofono, clarinetto, organo, flauto, xylophono nel brano Ever sad) o:p>

Tracklist:

  1. A better man
  2. Fly
  3. A measure of my breath
  4. This crazy
  5. This hungry beast
  6. The wine that I drink
  7. Ever smile again
  8. Ever sad (A better man reprise)
  9. Too much
  10. Face on breast
  11. This strange disease

Links:Sito ufficiale

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