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Questo giorno il prossimo anno – Nadiè

Chissà dove saremo Questo giorno il prossimo anno: dove saremo noi e soprattutto dove saranno i Nadiè. Forse a Praga a ballare il Valzer del non amore su un battello che viaggia con il favore Del vento e a ricordare i tempi della Cara rivoluzione e con noi ci sarà Viola con il suo fidanzato a festeggiare una Laurea in lettere e filosofia con una folle tesi su Franti, come regalo un Glicine e un film di Roman Polanski.
I Nadiè sono un giovane gruppo catanese al primo album dopo anni di gavetta. E si vede. Il punto di partenza è sicuramente la Sicilia del cantautorato raffinato, Carmen Consoli e Mario Venuti, ma è una Sicilia che ben si contamina con l’indie rock di Brunori Sas, con i testi surreali e malinconici di Max Gazzè, a metà tra l’impegno e la riflessione politica e le proprie esperienze, tra la Storia e la storia.
Cara rivoluzione è una lettera aperta a qualcosa di cui la nostra generazione ha sentito parlare fin troppo ma di cui fa fatica a riconoscere i truffatori e i veri eroi. Melodia orecchiabile, vivace e un testo tra utopia e disincanto: “non si vince con le armi se si combatte con la ragione []. Non si cambiano le facce se non si cambia mai la storia”. Franti è un pezzo che colpisce subito fin dal titolo. Ce lo ricordiamo tutti il cattivo di Cuore, forse l’unico personaggio “sopportabile” tra tutti quei melensi ragazzini. Il ritmo è lento, malinconico e pacato. Più che un omaggio a Franti sembra la rievocazione nostalgica di qualcosa che si è perso. Glicine invece è la canzone che convince di meno in tutto il disco. Il sound è quello del rock più classico, troppo. Nel crescendo musicale e nel cantato è evidente l’influenza delle band rock-indie più popolari, ma i Nadiè il meglio lo danno sicuramente in altro. Sono i ritmi lenti, cantautorali a farli venire fuori al massimo. E Praga lo dimostra in maniera inequivocabile. È una canzone che ascolti più di una volta, che ti culla con il suo suono dolce soprattutto nella parte centrale, una dolcezza a cui ti abbandoni e che contrasta con la drammaticità del testo e del tema trattato. Un contrasto molto interessante. Laurea in lettere e filosofia è un pezzo accattivante, immediato, solare con un ritmo che entra in testa abbastanza in fretta e un testo ironico e ben scritto. La titletrack chiude il disco con una domanda: “Questo giorno il prossimo anno non ti fa paura?”. Musicalmente molto raffinato con il suo fischiettio. Ha il sapore del sud questa canzone. Delle passeggiate in riva al mare al tramonto.
Un disco di idee chiarissime, riferimenti musicali precisi e pochi fronzoli. Diretti e immediati.

Credits

Label: Autoprodotto – 2009

Line-up: Giovanni Scudieri (voce, chitarra, piano) – Giuseppe Ciotta (chitarra) – Alfio Musumeci (batteria) –Toto Arnone (bassi)

Tracklist:

  1. Cara rivoluzione
  2. Franti
  3. Glicine
  4. Praga
  5. Viola
  6. Roman Polanski
  7. Del vento
  8. Il valzer del non amore
  9. Laurea in lettere e filosofia
  10. Questo giorno il prossimo anni

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