L’estate a Reggio Emilia è ricca di appuntamenti e per essere presente a tutti uno dovrebbe scorrazzare da una parte all’altra della provincia e, a volte, avere il dono dell’ubiquità. Ma non si può essere dappertutto perciò si devono fare delle scelte e quando si rivelano quelle giuste trasformano le serate in eventi unici, da incidere nella memoria e nell’anima.
Piazza Prampolini, al centro della città, è davvero bellissima: il Duomo la domina da destra e il palazzo del Municipio riempie una parte del suo confine. Intorno i palazzi del centro storico a donarle un’aria davvero particolare che è resa magica dalla presenza di un palco. Su quel palco sta per salire uno dei cantautori italiani più apprezzati e la sua band, che ormai è diventata un tutt’uno con lui: (i) Paolo Benvegnù.
La partenza è affidata a Il nemico: sin dalle prime note è chiaro che questa serata sarà speciale. La musica di Benvegnù è emozionate, prende l’anima e le sue parole la incidono. Le note di Moses ci portano a Hermann, l’ultimo splendido album dell’artista. Love is talking, Io ho visto sono altri episodi che ci traghettano attraverso le suggestioni della musica dei Paolo Benvegnù, un corpo unico la cui complicità tra le parti si legge negli sguardi, si ascolta nelle battute, si nota nei gesti. “Anime avanzate”: le parole suonano come un invito ai passanti ad avvicinarsi, ad ascoltare, a godere di una magia e la gente che sta affollando la piazza lo sente. Tutti lì, seduti nelle nostre seggioline nere a farci trasportare dalla musica. Un gruppetto di ragazzi cerca d’intonare qualche canzone, ma senza disturbare perché è giusto così. Anche chi si è seduto attirato dal fatto che lo spettacolo fosse gratuito, ma non sapeva niente di Benvegnù, è ormai coinvolto, trascinato da quella voce calda e avvolgente. La cosa che stupisce di più del live è la splendida ironia del cantautore: brani di intenso intimismo che affondano nell’anima intervallati da battute e siparietti che strappano una risata a chi è ormai completamente preso dalla musica e dalle immagini che scorrono sul megaschermo alle spalle dei musicisti. Ogni finale di canzone coincide con uno scrosciare di applausi. “Amare ogni cosa perché non c’è altro da fare”: non c’è altro da fare se non amare la musica che sta riecheggiando in Piazza Prampolini. Siamo ormai tutti pronti a “frantumare le distanze, superare resistenze” per godere fino in fondo lo spettacolo che abbiamo davanti. La schiena, Achab in New York aggiungono pezzi ad un live che sta ammaliando tutta la platea, che ci sta facendo scoprire che “esiste ancora il sentimento delle cose”. Cinque secondi, Goodmornig Mr Monroe, Johnnie and Jane ci portano in viaggio attraverso la storia di Benvegnù, un viaggio che una volta intrapreso è impossibile interrompere. Interno notte anticipa una pausa. Il pubblico richiama a gran voce i musicisti sul palco e loro lo accontentano con un finale davvero emozionante.
Rosemary Plexiglas porta a ricordare gli Scisma, una band che ha segnato un pezzo di storia della musica italiana. Una splendida Io e il mio amore, tutta da cantare e che fa muovere i piedi anticipa quella che è una vera botta allo stomaco: Il mare verticale è mia, è una di quelle canzoni che sento tatuate sulla pelle e che ad ogni ascolto imprime il suo marchio in fondo all’anima. E’ mia, ma è anche di tutti. Perché Benevgnù parla a tutti ed è al sua grandezza. Purtroppo le restrizioni del comune impongono di chiudere entro le 23.30, così le note de Il mare è bellissimo si portano via i Benvegnù, ma resta la Bellezza che ha trasformato una calda sera d’estate in un evento indimenticabile. (Foto di Emanuele Gessi da Lost Gallery)
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Complimenti per la recensione… io fortunatamente c’ero e direi che hai reso perfettamente l’idea dell’atmosfera e delle emozioni di questa splendida serata !