A Winged Victory for the Sullen è l’album a firma Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie. Il primo, insieme a Sara Lov, è l’altra anima dei Devics, gruppo indie-rock di cui si attendono nuovi progetti, e il secondo, compositore e tecnico del suono, ha fatto parte degli Stars of the Lid e degli Aix Em Klemm. Entrambi si sono cimentati anche in progetti solisti. Dustin O’Halloran conta già tre album con il suo nome e Lumiere, disco uscito nel 2011, aveva visto già la collaborazione di Adam Wiltzie alla chitarra. A Winged Victory for the Sullen è “una vittoria alata” della musica neoclassica e sembra il prodotto di un’esigenza, di un percorso personale che ha fatto incontrare e volare insieme i due artisti.
We Played Some Open Chords and Rejoiced, for the Earth Had Circled the Sun Yet Another Year è di accordi aperti, non dissonanti, per abbandonarsi ed aderire all’armonia in assenza di pensiero. A seguire è il richiamo di due Requiem quasi a sottolineare che ciò che sta per compiersi è qualcosa di sacro (Requiem for the Static King Part One è in memoria di Mark Linkous leader degli Sparklehorse ). Con le note del pianoforte sul finire del terzo brano ci si sente già in assenza di gravità, ma Minuet for a Cheap Piano Number Two ha qualcosa di malinconico, è un indugio, una riflessione prima del volo, finché non ha inizio l’ascesa dell’imbronciato per colline ripide, al suono di archi che salgono fino alla cima, al solo rumore del vento (Steep Hills of Vicodin Tears). Con A Symphony Pathetique, scandita dal pianoforte, la vittoria alata dell’imbronciato (A Winged Victory for the Sullen) si compie, nel lungo adagio del proprio sentire che va piano piano a sfumare. Ci si sente liberati alla fine del volo, di nuovo aderenti all’armonia, in assenza di pensiero ( All Farewells Are Sudden).
Emblematica è la copertina dell’album: una donna senza veli ad occhi chiusi sprofonda nell’azzurro tenue dell’incorporeo, perché per il volo non bisogna pesare.
Credits
Label: Erased Tapes (distribuzione italiana SELF) – 2011
Line-up: Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie; Hildur Gudnadottir al violoncello e Peter Broderick al violino
Tracklist:
- We Played Some Open Chords and Rejoiced, For the Earth Had Circled the Sun Yet Another Year
- Requiem for the Static King Part One
- Requiem for the Static King Part Two
- Minuet for a Cheap Piano Number Two
- Steep Hills of Vicodin Tears
- A Symphony Pathetique
- All Farewells Are Sudden
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