“Qualcuno oggi ci dice che la scaletta di In circolo è diventata una storia in cui si riconosce. Per noi lo era. Provando a parlare di noi stessi, finimmo col parlare degli altri.” (Perturbazione). Esce In circolo, lo fa una seconda volta, per il suo decimo compleanno. I Perturbazione scelgono di consegnare a questo genetliaco caratteristiche di unicità, quasi a voler dire grazie al proprio disco per tutto il buono che ha covato in serbo e ha saputo, nel tempo, un passo alla volta, restituire. Compiono dieci anni la delicatezza, l’ironia, l’umiltà, la purezza di Agosto e delle sue compagne di viaggio, quattordici canzoni che hanno segnato un momento particolarissimo sia per la band sia per chi ha avuto la fortuna di amarle: la scelta dell’italiano, di cimentarsi con l’italiano, con una scrittura capace di rivolgersi più di prima e con più coraggio al fruitore nostrano, quello che ti vive accanto e parla la tua lingua. Si è trattato di un passo avanti, maturo ed in linea con la sensibilità del gruppo, sempre attentissimo alle rivoluzioni, quelle enormi e piccolissime che si consumano quotidianamente dietro ad ogni paio di ciglia, che sbucciano le nocche delle dita di chi s’arrischia a vivere invece di lasciarsi vivere, scegliendo l’errore, anche, rischiando la faccia, l’equilibrio, le domande lasciate lì, senza risposte, ma grandi perché poste prima di essere riposte. La lettera di In circolo è la A, una A maiuscola: la A di amore, di altro, di àncora, di ancóra; la A che resiste in memoria, matrimonio, panico, precario, svolta; la A che scompare in non-ritorno, fine, ieri, morte. Canzoni che restano, resistono, perché complici, capaci di una poesia profonda e al contempo semplice, che lenisce prima di ferire, che ti racconta il mondo e le sue bassezze, il mondo e la sua meraviglia, con disincanto nobile, pacato. Resta il candore, resiste, ed è qualcosa che non ha niente a che vedere con la banalità, con la frivolezza, piuttosto con l’onestà, umana ed intellettuale, con l’assoluta assenza di pose. Esce In circolo, lo fa una seconda volta. Dal 14 novembre 2011 sarà disponibile (per la prima volta) in vinile ed in doppia edizione deluxe, che include il cd originale e Fuori dal giro, un cd di ventiquattro canzoni, laboratorio aperto che raccoglie tentativi, ipotesi, progetti altri o inediti e latibì dell’epoca. Parliamo di cover registrate per varie compilation dal 2001 a oggi (fra le quali Portami via di qua sto male, rivisitazione di Get me away from here, I’m Dying dei Belle and Sebastian, per la prima volta su supporto fisico), di E fora chiovi, comparsa in 26 canzoni per Peppino Impastato (Amore non ne avremo) per Il Manifesto CD, di versioni acustiche, strumentali, rivisitate di pezzi amatissimi e/o di inediti e di qualche curiosa sorpresa. Insomma, una marcia indietro con avanti il cuore (Uno senza), un tuffo nel passato che tanto passato non è, avere voglia di dire grazie e farlo con eleganza, con trentotto fotografie e il rumore di ogni scatto che solletica il cuore: una chicca, per chi sa che qui si parla di famiglia e per chi ne vorrebbe tanto una, per chi c’era e chi no, per tanti, ma non proprio per tutti. Non resta che andare e, magari, farlo restando (citando Ultimo giro).
Credits
Label: Santeria/Audioglobe – 2011
Line-up: Tommaso Cerasuolo (voce) – Gigi Giancursi (chitarra) – Elena Diana (violoncello) – Cristiano Lo Mele (chitarra) – Rossano Lo Mele (batteria) – Alex Baracco (basso)
Tracklist:
- In Circolo
- La rosa dei 20
- Agosto
- Mi piacerebbe
- Rocket coffee
- Iceberg
- Arrivederci addio
- Senza una scusa
- This ain’t my bed anymore
- Il senso della vite
- Quando si fa buio
- Cuorum
- Fiat lux
- Per te che non ho conosciuto
- I complicati pretesti del come
- Meno di due
- The sample and the loser/li>
- E fora chiovi
- Portami via di qua sto male
- The lateness of my biological clock
- Tip
- Wonderful life
- Uno senza
- Doppio petto caminetto
- Agosto (points and distorsions)
- Why won’t you stay
- Il grande passo
- Il senso della vite
- Settembre
- We dance
- Tap
- Per te che non ho conosciuto
- Less than two
- Il laureando
- Non cercarmi
- La canzone del civich
- Yesterday
- Sull’eccessivo potere della democrazia
- Ultimo giro
Fuori dal giro
Links:Sito Ufficiale
Complimenti Rob, L’articolo è bellissimo e rende davvero bene l’idea di ciò che descrive.
p.s. unica controindicazione, ha moltiplicato la voglia che ho di rivederli/riascoltarli/riabbracciarli tutti dal vivo !
Federico