Conta fino a dieci – Vanillina

Alice Riccato Album, Recensioni Lascia un commento

E’ la prima volta che questo duo giunge alla mia attenzione di ascoltatrice, prima mi era conosciuto solo il loro nome non la loro musica. Sin dal primo ascolto, ancor prima di documentarmi sul loro percorso artistico, le loro collaborazioni con gruppi importanti e un curriculum di tutto rispetto; il loro sound mi appare subito adatto al palinsesto di una rete musicale che più spesso si rivolge alle giovani generazioni. Forse in qualche modo sapevo già cosa attendermi, in realtà sbagliavo, anche se non completamente; se da un lato la scelta di un suono rock incalzante, a tratti scuro, associato ad una voce gridata e graffiante permette una certa “riconoscibilità” stilistica, concedendo la possibilità di evadere altrove, dall’altro i testi manifestano con forza e chiarezza un disagio generale, percepito e reale; tema più che mai ricorrente nel fare musica nella contemporaneità. Il disco fa scorrere canzoni a forte impatto emotivo. Brani come Il colore della notte, Vivilatuavita e Discoteca solida sottolineano l’importanza che “collettivamente” viene attribuita all’istinto e alla superficialità, quali caratteristiche prime per “sopravvivere” in un contesto sociale dove insicurezza, precarietà e eccentricità regnano sovrane a danno dell’identità. Al contrario in canzoni come Grandine, Motel e Non aver paura si dà voce all’universo individuale esprimendo la volontà di affidarsi a se stessi, anche se la ricerca è sempre rivolta prima all’esterno per poter poi ritrovare una serenità personale, dipendente da qualcosa che non ci appartiene completamente.
In uscita il 15 novembre 2011, a tre anni di distanza da L’eclisse, il nuovo album dei Vanillina Conta fino a dieci si presenta come un racconto attuale arricchito da arrangiamenti non privi di sperimentazioni, che completano un lavoro di una piacevole leggerezza che riempirà gli iPod di una generazione che vive più di audiovisioni che di realtà.