Sapevo del viaggio di Marco Notari e dei suoi Madam a Berlino. Non ne conoscevo i dettagli. E non mi aspettavo dei contenuti in esclusiva per LostHighways. Una presentazione di Marco, delle foto e due video (Le stelle ci cambieranno pelle, Disarm – cover Smashing Pumpkins). Quando ho visionato il tutto mi sono fermata qualche momento a pensare.
Un italiano che si mette a cantare nella metro. Questo è un bene. Si percepisce leggerezza in una città che finalmente respira libera ed è stata capace di scardinare un fermento culturale che la rende una delle capitali più stimolanti. Penso a Notari. Penso ai suoi Madam. Ormai li conosco bene. Li incontrai la prima volta nel 2006, e fu chiaro e lampante che quel progetto non sarebbe stato una meteora. Aveva, in sé, come caratteristiche sane: spontaneità, purezza, slancio, talento. Nulla è andato perso, anzi tutto è cresciuto. Penso alla voce. Musicale. Penso che sia davvero bella, così in mezzo al rumore metropolitano. Penso che la nudità sia la condizione ideale per certi artisti. Penso che scegliere di condividere un momento così meriti un’occasione. Quella che i nostri lettori potranno lasciar accadere.
Marco Notari è uno di quegli artisti che abbiamo scelto di seguire nel tempo. Perché noi siamo così. Ci crediamo e puntiamo luce, per quella che possiamo, sui nomi che ci smuovono certe emozioni dentro. La freddezza e la fiera dei progetti consumati in qualche ora di ascolto non ci appartengono. Un certo G.G dice che LH ha una sua “poetica”. E’ strano per un sito che si occupa di musica? Può essere. Ma fatevene una ragione!
In nome di quella poetica oggi tra le nostre pagine diamo spazio a Berlin Session.
Presentazione: Marco Notari
Fotografie, video e montaggio: Maddalena Di Santo
Berlino – Kreuzberg – 10 settembre 2011 – ore 00:35
Il ragazzo afgano dietro il bancone mi guarda storto mentre addento uno dei falafel più buoni che abbia assaggiato in vita mia. Sono appena stato nel bar accanto al suo chiosco a comprarmi una birra, che lui da buon musulmano non consuma né vende. Dobbiamo sbrigarci, fra meno di mezz’ora chiude la metro e dobbiamo ancora attraversare tutta la città per tornare nel nostro albergo a Berlino Ovest. Al tavolo con noi anche Simone, un amico di Torino che da diversi anni vive a Berlino, e Davide Tomat dei N.A.M.B., qui da qualche giorno per masterizzare il suo primo disco solista. Oggi è stata una giornata lunga.
Questa mattina siamo arrivati al PopKomm, uno dei più importanti eventi musicali a livello mondiale ed uno dei tanti esempi di come i berlinesi sappiano riadattare magistralmente gli edifici e gli spazi. La fiera si tiene all’interno dell’ex-aereoporto nazista di Tempelhof, realizzato da Hitler nella seconda metà degli anni ’30. Su quella che un tempo era la pista di atterraggio stanno allestendo un gigantesco palco per l’evento finale del Berlin Music Week, in cui si esibiranno tra gli altri Primal Scream, Mogway, Beirut e Suede.
Quanto a noi, dopo un veloce giro tra gli stand provenienti da tutto il mondo ed un pranzo troppo tedesco e poco commestibile è il momento di uno showcase acustico per gli addetti ai lavori. Il pubblico ascolta attento, ed alla fine del set un paio di radio berlinesi si avvicinano per farci i complimenti e chiederci una copia del disco da trasmettere sulle loro frequenze.
E’ già ora di partire con la metro alla volta dell’NBI, teatro del nostro concerto serale all’interno dell’Italian Music Night. La città è enorme e dobbiamo attraversarla tutta con diversi cambi di metro (il nostro pass ci garantisce l’utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici e l’accesso a tutti gli eventi della settimana). Non ci perdiamo solo grazie a Simone.
Il club è molto accogliente: a dividere il palco con noi ci sono Heike has the giggles, Sycamore age e Management del dolore post-operatorio. Superati i prevedibili problemi di soundcheck legati alle dimensioni di un palco troppo piccolo per quattro band, il concerto fila via veloce e divertente, con il pubblico tedesco che si rivela ancora una volta molto attento e partecipe.
Scesi dal palco però la fame è arrivata a livelli insopportabili. “Vi porto a Kreuzberg” – annuncia Simone “a mangiare il miglior falafel di Berlino”.
Ho finito il mio falafel ripieno di formaggio fritto in due minuti netti. Una goduria. E’ quasi ora di andare, se no restiamo a piedi. Domani abbiamo la giornata libera, il nostro aereo per Torino partirà alle nove di sera. Qualcuno al tavolo la butta lì: “Potremmo portarci dietro una chitarra e improvvisare qualche canzone in giro per la città mentre la visitiamo”. “Perché no” – rispondo – “mi sembra una bella idea”. “Ok” – interviene Simone, che è già partito in trip organizzativo – “Allora ci vediamo alle undici a Savignyplatz e poi vi porto in giro per la città. Ci penso io”.
Mentre torniamo verso la fermata della metro con in mano l’ultima birra della giornata mi rendo conto per l’ennesima volta di quanto sia affascinante questa città.
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