Uno dei migliori album del 2011. Una scoperta che mi ha davvero lasciata senza fiato e non esagero. Un amico mi ha fatto ascoltare un suo brano con la premessa “potrebbe piacerti”. Sì, molto. Moltissimo. Emiliano Merlin, conosciuto anche come Kappa dei Lecrevisse, nei panni di unòrsominòre è davvero nei suoi panni, o almeno, io sento questo. Dieci tracce che dalla prima all’ultima si tramandano bellezza e potenza, brani coraggiosi, carichi di passione, di intelligente rivoluzione, di ribellione che non scade mai nel ridicolo e nel retorico. La vita agra, che prende il titolo dal famoso libro di Luciano Bianciardi, è un album che arriva dritto come un pugno, un pugno che fa male ma purifica, ci sveglia, ci sposta dal nostro nido di rassegnazione, ci catapulta nel possibile, ci cancella dagli occhi l’indifferenza. Unòrsominòre sa interessare, sa toccare i tasti giusti, sa creare la giusta tensione emotiva che diventa quasi vitale. I testi sono crudi, violenti, quasi a dire basta al buonismo, al rosa, ai fronzoli, al piacere costruito, progettato. Sono parole vere, sono messaggi per chi ascolta, concreti, pesanti, vivi. “Tu ricordami chi sei/ stammi vicino se appena puoi/ se il buio mi confonderà/stancherà gli occhi e le mani/ tu riportami a casa anche stasera, anche domani/ e adesso non muoviamoci più/impariamo a non muoverci/a restare immobili/ ad esser fermi spietati e lucidi/ impariamo a non esser complici/ cominciamo a rinunciare/ a non collaborare/ a non collaborare/ a non collaborare ”. Non ci sono brani da preferire, c’è un percorso, La vita agra è un concept album sull’indignazione, sulla fame di vita vera, sulla purezza che a volte è estremismo, privazione, distacco.
Sono tanti gli artisti che fanno canzoni di protesta, ma la vera protesta è diversa dall’urlare in un coro di voci incazzate. La vera protesta è quella che ti libera da ogni appartenenza, che ti chiede di non aderire a niente, che ti differenzia da tutto e tutti. Non trovo somiglianza tra lui e Vasco Brondi, come ho spesso letto. Non trovo somiglianza. Ed è importante sottolineare questo, per me. Perché Tenco non somigliava a nessuno. Gaber non somigliava a nessuno. Perché pochi e rari geni non somigliano a nessuno.
Credits
Label: Lavorare stanca – 2011
Line-up: Emiliano Merlin – unòrsominore (voce, chitarre, basso, batteria, percussioni, glockenspiel, cori) – Fabio De Min (pianoforte, sintetizzatori, programmazione)
Tracklist:
- La vita agra
- Storia dell’uomo che volò nello spazio dal suo appartamento
- Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano
- Il Mattino del 26 luglio
- Perdenti più sani
- Ci hanno preso tutto
- La lingua del santo
- Perfetto così
- Celluloide
- La vita agra II
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