Il Teatro degli Orrori è una di quelle band che bene o male ha segnato il panorama musicale italiano dal 2007 ad oggi. Dell’impero delle tenebre è stato un album che ha spiazzato, arrivato con il suo Carrarmatorock a distruggere tutti gli stilemi della musica. A sangue freddo suonava già diverso, più morbido se vogliamo, ma brani come Due, E’ colpa mia, la stessa title-track colpivano comunque duro. Il 2012 è l’anno de Il mondo nuovo, l’attesissimo ritorno dopo un 2011 segnato da voci di un imminente scioglimento, un nuovo album degli One Dimensional Man e un album solista per Gionata Mirai.
E adesso che è arrivato? Bisogna solo mettersi in ascolto. Mettete via tutti i preconcetti che avete sulla band di Capovilla, mettete via tutte le attese. Il mondo nuovo è altro. Un album che sorprende ad ogni ascolto. Un concept sull’immigrazione che racconta sedici storie. Nomi, città che mostrano Il mondo nuovo, questo mondo immaginato, ma che in realtà è molto diverso da come si credeva. Sedici brani che passano dal noise-rock di Rivendico, Skopje o Adrian, che in parte ripropongono il sound che ha reso famosa la band, a pezzi più leggeri (musicalmente, perché i testi sono ben lontani dall’esserlo) come Io cerco te. La vera sorpresa dell’album è Cuore d’Oceano, che vede la collaborazione con gli Aucan e Caparezza. Un brano che mescola rock, elettronica e rap in un mix che prende e sconvolge. Ion ci racconta la storia di Ion Cazacu, operaio rumeno ucciso nel 2000 a Varese e rappresenta uno dei pochi momenti acustici del disco. Per il brano Pablo Capovilla prende in prestito alcune parole di Céline dal suo Viaggio al termine della notte, mentre Doris ci propone una rivisitazione dell’omonima canzone degli Shellac. Adrian, scritta con Marco Catone, è un altro di quei brani che colpiscono duro, con gli archi e la voce di Capovilla (fortemente ispirato dal teatro di Carmelo Bene) a renderlo cupo e scuro. Il finale con Vivere e morire a Treviso addolcisce i toni con una chitarra acustica e qualche bit.
Il Teatro degli Orrori è tornato con un album da loro definito “commerciale”, ma che di commerciale non ha proprio niente. Il mondo nuovo è la giusta evoluzione della strada intrapresa con A sangue freddo. Migliore dei precedenti? Peggiore? Non servono a niente i paragoni nella storia di un gruppo, ma sicuramente la band non ha deluso, nonostante i tanti che storceranno il naso per il loro aver preso “direzioni diverse.
Credits
Label: La Tempesta Dischi – 2012
Line-up: Pierpaolo Capovilla (voce) – Francesco Valente (batteria) – Gionata Mirai – (chitarra) – Giulio Ragno Favero (basso)
Tracklist:
- Rivendico
- Io cerco te
- Non vedo l’ora
- Skopje
- Gli Stati Uniti d’Africa
- Cleveland – Baghdad
- Martino
- Cuore d’oceano
- Ion
- Monica
- Pablo
- Nicolaj
- Dimmi addio
- Doris
- Adrian
- Vivere e morire a Treviso
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