Dal punto di vista musicale siamo in zona electro-pop. La musica è stata pensata in cameretta per sfondo ammiccante e danzereccio a lunghi sfoghi disfattisti e nichilisti che credono di leggere nei cuori dei precari delle giovani generazioni. E’ facile distruggere tutto e cavalcare l’onda del malcontento, il difficile è proporre una strada in mezzo alla gente ed al nulla per fare qualcosa di utile. In questi testi manca la reazione e la ricerca di una possibile inversione di marcia, c’è solo una descrizione spietata e vera dell’attuale stato di cose senza margini di speranza attraverso una grande triste rassegnazione. E’ un po’ come se tornando a casa scoprite che sta bruciando e, invece di tentare di salvare qualcosa, vi mettete a ballare sulle ceneri. Turisti della democrazia è un disco che dovrebbe essere ascoltato solo dalle vecchie generazioni. C’è da domandarsi se nel tritattuto dei bolognesi Lo stato sociale rientri anche la loro etichetta indie e la loro booking agency, includono anche loro nel baraccone che tanto criticano? E’ un disco che ha spunti interessanti ma arriva dopo Vasco Brondi e I Cani, quindi il trucchetto è già svelato. Per chi ama deprimersi ridendoci sopra.
Credits
Label: Garrincha dischi – 2012
Line-up: Alberto Cazzola (basso e voce) – Lodo Guenzi (chitarra, tastiere e voce) – Alberto Guidetti (Korg Electribe e voce) – Enrico Roberto (Virus synthesizer e voce) – Francesco Draicchio (Microkorg e voce).
Tracklist:
- Abbiamo vinto la guerra
- Mi sono rotto il cazzo
- Cromosomi
- Vado al mare
- Sono così indie
- Maiale
- Ladro di cuori col bruco
- Amore ai tempi dell’ikea
- Quello che le donne dicono
- Pop
- Seggiovia sull’oceano