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Dentro il viaggio trascendentale dei Lunatic Soul: intervista a Mariusz Duda

Lunatic Soul non è solamente il side-project di Mariusz Duda, leader dei Riverside, ma è soprattutto un viaggio trascendentale nel labirinto spirituale che ognuno di noi può attraversare. La voce e il basso di una delle più interessanti band post-progressive dell’ultimo decennio ha sentito l’esigenza di esprimersi in una forma d’arte diversa, dando alla luce una trilogia (Lunatic Soul, LunaticSoul II, Impressions) della resurrezione, dell’auto-interrogazione spirituale su un aldilà che non spaventa. Si intrecciano suggestioni sonore che si dipanano dall’ambient alla word-music con il collante del prog e dell’elettronica. Abbiamo deciso di incontrare una tra le personalità più interessanti della musica europea di oggi.

Come è nata l’idea di questo tuo solo project?
Ero stufo dei tempi (molto spesso dialtati) dettati dal sistema discografico. Con i Riverside in media stavamo realizzando un disco ogni due anni. Sappiamo che effettivamente quello è il tempo tra tour e promozione dell’album, ma due anni sono veramente tanti! Così ho deciso di riempire i periodi vuoti nella creazione di qualcosa non nell’ambito Riverside. Questa è stata la prima ragione, poi volevo provare a cimentarmi in differenti approcci musicali… un approccio alternativo-orientale-ascetico, senza chitarre elettriche, quello che non avrei mai realizzato nei Riverside.

Qual è il principale concetto dietro la trilogia dei Lunatic Soul?
E’ la storia di un viaggio attraverso l’adilà. La mia versione di quello che ci aspetterebbe dall’altra parte. Sto abbandonando la religione concentrandomi di più sui pensieri sulle cose che lasciamo indietro e sull’intenzione di trovare un proprio posto nella vita. Il motivo del viaggio è veramente importante per me. Quale debba essere questo viaggio – anche fuori dalla realtà – è sempre una metafora della vita. Lunatic soul racconta la storia di un uomo che dopo la morte ha una chance di tornare alla vita. Ha due opzioni. La prima:  può conservare questa memoria e l’esperienza da una precedente vita ma tutto quello che ha fatto sarà dimenticato dalle altre persone, lui stesso sarà dimenticato.  La seconda opzione: altre persone saranno consapevoli di ciò che ha raggiunto nella vita ma lui non ricorderà. Inizierà dal taglio.  Come insegniamo dal secondo album, il protagonista ha probabilmente scelto la prima opzione, perché su una collina noi troviamo una vecchia ed abbandonata lapide.

Impressions sembra il lavoro più sinestetico rispetto ai precedenti due…
Ecco, prima di tutto è un album strumentale. Secondo, per migliorare l’effetto delle mie stesse idee e visioni nell’ascolto, ho deciso di non usare nessun titolo così che tutti potessero interpretare questa musica soggettivamente, creando delle proprie immagini associative.

In Impressions sono scarse le parti vocali ma esso sembra raggiungere più forza evocative rispetto ai precendenti album. Cosa pensi a riguardo?
Per me gli album bianco e nero di Lunatic Soul formano un dittico parlando di una sola storia. Impressions è il suo supplemento musicale. Esso è un album che non inserirei insieme al bianco o al nero a comporre un unico album, ma un disco che costituisce un elemento inerente alla storia. Il suo carattere strumentale enfatizza la storia.

Impressions potrebbe essere la colonna Sonora di un film. Quale genere di film per esempio?
Un film dove il reale si fonde con il surreale. Un film dove nulla è quello che sembra dall’inizio. Io penso ad un’atmosfera tipica dei film di David Lynch, oppure ad un film di Darren Aronofsky.

Parlami della musica elettronica nelle tue ultime composizioni…
L’elettronica c’è sempre stata e sempre ci sarà nella mia musica. Sono cresciuto con i Tangerine Dream. Io sogno di poter scrivere solo musica strumentale un giorno, ma basata tutta su diversi tipi di arpeggi e delays che io amo. Questi effetti di elettronica sono molto attenuati nei miei progetti Lunatic Soul e Riverside.

Quale canzone di Impressions preferisci?
Amo tutto l’album, ma Impressions VIII è particolarmente vicina al mio cuore. Ricordo che questo brano è sbucato fuori suonando il piano durante le sessioni di registrazioni di ADHAD. Ho sempre saputo che un giorno Lunatic Soul avrebbe prodotto un album totalmente strumentale.

I tuoi prossimi passi con i Riverside?
Proprio ora stiamo registrando il nostro quinto album. Vogliamo ritornare alle melodie, a canzoni ambiziose, a quello che abbiamo sempre realizzato al meglio, molto di più di soliti giochetti con quasi metal  o prog-metal.

Quali sono i cinque dischi che suggeriresti ad un amico per un viaggio?
Lost Highway – Soundtrack, Lynyrd Skynyrd – Second Helping, The Beatles – White Album, Solar Fields – EarthShine, Chemical Brothers – Exit Planet Dust

Impressions V – Preview

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