Ipnosi da notte alcolica. Nei meandri dell’oscurità più profonda, in una danza sciamanica senza fine, ascoltare le declamazioni di Andrea Venezia può essere un’esperienza suggestiva e surreale, una sorta di catarsi purificatoria in cui essere fagocitati senza ritrosia alcuna. Il ferro battuto dal dio Efeso nell’Etna ed i fiumi rosso porpora del dio Dioniso si trasmutano nella batteria anticonvenzionale di Roberto Conigliaro ed i diabolici synth di Donato Di Trapani. La Culla è un distillato di atmosferre esoteriche oscure, dove il boogie ed il punk sono lì a tracciare un ponte maestro tra lava nera della Sicilia (madrepatria del trio Venezia) e la sabbia del deserto americano. Troppo Tardi, Cicli, Il pozzo sono esempi di racconti dannati che il Tom Waits più sperimentale ed ebbro di whisky potrebbe molto apprezzare. Indubbiamente siamo davanti ad un progetto particolare ed interessante del panorama underground italico. I Venezia riescono ad avere una teatralità eccezionale sul disco (si potrebbe intravedere l’attitudine di Bowie, di Carmelo Bene e di Brecht in alcuni passaggi) e che fa promesse di soprese live. I Venezia conducono in un luogo senza tempo, dove le pareti sono echi infiniti di dolore. Grande progetto!
Credits
Label: 800A Records- 2012
Line-up: Andrea Venezia (voce e armonica) -Donato Di Trapani (sezione elettronica, timpani e sonagli) – Roberto Conigliaro (batteria).
Tracklist:
- 1. Troppo Tardi
2. La Culla
3. Il Pozzo
4. Whiskey Harp (parte 1)
5. Whiskey Harp (parte 2)
6. Dolce E’ la Sera
7. Oramai
8. Cicli
9. Mondo di Consumi
10. Cenere e Fumo
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