Il 9 Luglio non è una data qualsiasi. Proprio in quel giorno del lontano (ma non troppo) 1955 fu promosso e reso pubblico il manifesto per il disarmo nucleare firmato da undici tra scienziati ed intellettuali di tutto il mondo, tra i primi firmatari Einstain e Russel. “Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani”, si legge nel manifesto, e questa forse può essere una delle chiavi di lettura di tutto il lavoro dei JoyCut.
La band prosegue il suo cammino al fianco di Mr.Man (simpatico piccoletto tutto verde, proveniente da qualche luogo non ben definito dell’universo) e come l’anno scorso, anche in questo 2012, il BOtanique di Bologna diventa casa di un progetto fortemente voluto dai JoyCut: Nu-Clear Sound. Ricco di attrAzioni, l’evento vuole essere punto di incontro sinergico di più realtà che, in modo diretto o tangenziale, toccano la poetica ed etica della band.
Nel Nu-Clear Sound diventa tangibile il grande impegno divulgativo e fattivo dei JoyCut verso le buone pratiche di salvaguardia e rispetto dell’ambiente in cui viviamo, che passano dalla mente (ragione, filosofia, poesia), alle azioni più pratiche di riciclo, conoscenza ed osservazione della natura (se non conosci ciò che hai intorno è difficile comprenderlo, quindi rispettarlo). Così i JoyCut riescono a creare un qualcosa di unico intorno ad un palco solitamente riservato a spettacoli di musica live, mettendo in primo piano il parco che lo accoglie e le svariate possibilità di godimento dello stesso da parte della gente che non deve limitarsi ad essere pubblico passivo. Altro fattore importante che caratterizza l’evento in questa edizione è la solidarietà concreta verso le popolazioni colpite dal terremoto, così vicino a Bologna, tanto che chiunque qui conosce qualcuno che sta pagando le conseguenze dell’evento sismico.
Alle 21:45 il live dei JoyCut ha inizio. Da subito si capisce che vedremo ed ascolteremo qualcosa di molto diverso da quanto proposto in precedenza dalla band. Le ultime tappe del cammino dei JoyCut li hanno portati a sperimentare nuove traiettorie, percorsi curvilinei e sinuosi, forse insidiosi: questa sera vengono presentati i brani che saranno contenuti nel prossimo album.
Le novità sono fondamentalmente di due tipi: forte impronta elettronica e realizzazione di un live set che fonde completamente la musica con dei selezionatissimi visual. Il progetto vuole quindi essere estremamente organico e complementare, aumentando notevolmente la qualtà e complessità dell’intera esecuzione.
Visual e musica si muovono di pari passo in un sentiero che non può permettersi interruzioni o imprevisti, in un continuo incedere di suoni e colori dettati da tempi preordinati. Le immagini proiettate alle spalle della band variano da quelle più astratte a paesaggi naturali e metropolitani, brevi filmati d’animazione e tanti colori. La nuova musica dei JoyCut è un orbitare intorno al globo, osservando le bellezze naturali ed i paradossi dell’uomo. Di fronte a noi vediamo un mondo sterminato che sa essere claustrofobico e minaccioso, talvolta fiabesco ed immaginifico. In questo viaggio sonoro e visuale in realtà ci si accorge che, osservando “fuori”, in fondo ci si sta guardando dentro, nelle emozioni, nei turbamenti e nelle azioni quotidiane. Osservare il mondo per riconscere l’uomo che lo vive.
C’è tanto in questo live set dei JoyCut: c’è la freddezza del suono elettronico e la vibrazione fisica e reale dei legni sulla batteria e sulle percussioni, in una magnifica contraddizione tra l’etereo e il terreno, tra il sonico ed il tribale.
I vecchi brani della band riescono ad integrarsi abbastanza bene con i nuovi, anche se la differenza stilistica è evidente ed occorre smussare qualche angolo per rendere il live più fluido proprio in queste intersezioni più spigolose.
Il concerto è intenso ed appassionante: non si balla ma si viaggia, non si canta ma ci si osserva riflessi nelle immagini che i JoyCut ci propongono. Spesso le percussioni suonano potenti, pulsanti come la vita che trova ancora più splendore in serate magiche come questa.
Ai JoyCut va reso onore per la propria coerenza ad un progetto che vede nella qualità “non fine a se stessa” il più grande pregio. Stimolante ed avvincente, bello ed emozionante, utile e costruttivo, intimamente rivoluzionario: a tutti consigliamo di unirsi al viaggio di Mr.Man. (Lost Gallery)
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