C’è una sottile linea melodica che unisce il folk al rock, rendendolo fresco e moderno. Questa linea l’hanno riscoperta i Mumford & Sons con lo strabiliante successo del loro disco d’esordio Sigh No More. Il mondo ci ha messo ben tre anni per coscientizzare la grandezza di questa band inglese che esplodeva impeto senza necessità di tanta elettricità e rumore. Babel è il logico prosieguo di quel disco che non aggiunge nulla alla chiave di volta del loro suono. In Babel si moltiplicano le aperture e le brusche accelerazioni, sottolineando la loro attitudine rock in chiave acustica. Esempi di tale tipo di scrittura sono brani come Whispers In The Dark, I Will Wait e Holland Road. Emerge anche l’aspetto più da songwriter e meno nervoso in gioiellini quali Ghosts That We Knew, Not With Haste e Broken Crown. In Lover Of The Light e Lovers’ Eyes ci rinnamoreremo di quelle climax ascendenti, caratterizzate da quell’uso sopraffino di fiati e arpeggi countreggianti di banjo, dobro e mandolino che solo ai Mumford & Sons sembra riuscire. Al secondo lavoro i Mumford & Sons, insieme ai Fleet Foxes, confermano un talento per favorire il ritorno del folk alla dimensione popolare rispettando la tradizione e le radici del suono. Si può essere molto rock senza molto rumore ma solo con l’energia di ballate suggerite da tumulti del cuore. Esistono altre forme di rock e quella che stanno proponendo i Mumford & Sons è splendida.
Credits
Label: Island – 2012
Line-up: Marcus Mumford (vocals, guitars, drums, percussion, mandolin) – Ted Dwane (vocals, electric and string bass, drums, guitar) – Ben Lovett (vocals, piano, keyboards, organ, accordion, drums, percussion) – Winston Marshall (vocals, banjo, mandolin, dobro, electric bass, guitar).
Tracklist:
- Babel
- Whispers in the Dark
- I Will Wait
- Holland Road
- Ghosts That We Knew
- Lover of the Light
- Lovers’ Eyes
- Reminder
- Hopeless Wanderer
- Broken Crown
- Below My Feet
- Not With Haste
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