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Il solo modo per essere felice – Nicola Pecci

La storia artistica di Nicola Pecci inizia con il teatro nella Bottega Teatrale di Vittorio Gassman. Nel 1998 la sua vena artistica cambia direzione e quindi autoproduce, come autore e compositore, i suoi due primi album Kontrovento e Trip. Nel 2001, con Alessandro Lucchi, gira la penisola con i live dei Tre Toni Fuori. Esce nel 2006 il suo primo singolo Lily l’anno dopo è la volta di Ad Abbey Road c’è il paradiso di cui viene girato anche il video dal regista Lorenzo Vignolo. È sempre del 2007 il progetto Dago – Nessuna pietà in cui Pecci scrive i testi e duetta con Ginevra Di Marco, Piero Pelù, Stefano Bollani e Cisco. Torna ora, nel settembre 2012, a dar voce ad un concept album sulla sindrome di Peter Pan dal titolo Il solo modo per essere felice. La presa di coscienza di non voler crescere si trasforma nella volontà di fare arte anche se alle volte ti senti un pagliaccio “che scrive le sue canzoni e poi si domanda a cosa servono queste canzoni e a cosa ti serve passare la vita cercando di scriverne sempre più belle e che cosa mi rimarrà in mano alla fine. Fa’ sempre e solo quel che vuoi nella vita è il solo modo per essere felice” (Il solo modo per essere felice). La sindrome di Peter Pan che Pecci ci canta, da non confondere con l’essere bamboccioni di Padoa Schioppa, è la riflessione esistenzialista sull’individuo, sulla solitudine e sull’unicità dell’io di fronte al mondo, sull’inutilità, sullla precarietà, sul fallimento, sull’assurdità del vivere, sulla percezione di essere imperfetti  e non ancora, probabilmente mai, capaci di portarci a termine. Dieci tracce con arrangiamenti e musiche che richiamo le melodie della vecchia scuola cantautorale di Tenco, Lauzi, Ciampi. Musiche minimaliste per lasciare tutto lo spazio che meritano le parole immaginate “come treni invisibili” (Scompartimenti innamorati) che raccontano: sono la storia di un uomo che non riesce a darsi pace, perso com’è nell’artifizio di inventarsi un’altra vita ed un’altra ancora per non soccombere alla Noia, che si celebra e si autodistrugge nel tentativo di restare ciò che è, nel bene così come nel male, perché “niente conta veramente se non il sole che asciuga la pioggia o il buio che oscura la luce e allora io continuo a guardare il braccio e la mano fuori dal finestrino che resistono alla forza della velocità. Ecco che cosa potrebbe contare davvero resistere, con forza, alle insistenze di tutto ciò che non ci interessa, ma che ci viene imposto come importante e ridurre all’osso certi brutti panorami per ricordarsi che prima c’era dell’altro e che può esserci altro se lo si vuol vedere. Scrivo perché spesso mi ritrovo coi denti stretti e non so perché, allora capisco che non potrò farci più niente e, così, continuo a spegnere tardi la luce e a ridere” (Scompartimenti innamorati).
Un gran bel disco.

Credits

Label: Music Valley Records – 2012

Line-up: Nicola Pecci

Tracklist:

  1. La noia
  2. Il solo modo per essere felice
  3. L’ultima sera
  4. L’adolescente
  5. Cinema
  6. La fine di un anno terribile
  7. Neve, solo neve
  8. Ho chiamato mia madre
  9. In un bagno qualunque
  10. Scompartimenti innamorati

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