Home / Recensioni / Album / Shields – Grizzly Bear

Shields – Grizzly Bear

Nel 2009 vedeva la luce Veckatimest, ultimo album dei pionieri dell’alt-folk dalle molteplici sfumature, ovvero gli americani Grizzly Bear. Nel 2012 ritornano con Shields: un disco che ha bisogno di più ascolti per poterne ammirare le diverse insenature sonore. Si inizia con Sleeping ute: rigogliosa di strumenti che eseguono il loro canto all’unisono a tinte ridondanti, talvolta, e soprende sul finire quando una chitarra concentra l’attenzione su di sè con “arpeggi andalusi”. In Speak in rounds già si saggia l’apertura ad influenze diverse, nell’ambito della canzone pop ritmata e godibile. Poi Adelma: una sorta di intermezzo silenzioso con rumorismi mistici, ipnotizza come frammento di luce sonora. Si riesplode con Yet again caratterizzata da una batteria scoppiettante; The hunt getta in uno stato piacevolmente malinconico accompagnato dalla voce catatonicamente vicina a Thom Yorke, maestro di tali atmosfere. Affascinano e rapiscono sempre, comunque, gli arrangiamenti ricercati dalle forti potenzialità espressive. La dinamica di perenne tensione alternata da soli attimi di distensione rende la melodia una tavolozza di colori accesi, effetti, sensazioni istintive. Prende parte un pianoforte che svela la sua natura selvaggia, prosegue per tutto il brano A simple answer, metallico e distaccato assieme alla batteria impeccabile. Sorprende per le atmosfere soffuse e placide What’s wrong che propone un curioso jazz rock intimista. Con Gun-shy  siamo sul versante funky-pop lineare e senza sbavature; ma è con Half gate che vengono riprese le melodie sospese, di più ampio respiro però, attimi di distensione che durano un’infinità, poi ci sono toni cupi, concentrazioni di strumenti, urlano quasi ma mai si scompongono. La ballad Sun in your eyes non smorza  questi voli in chiusura. Complessa è la struttura di ogni canzone, brani che sembrano un ventaglio di strumenti pronti a moltiplicarsi e moltiplicarsi e moltiplicarsi di minuto in minuto. L’unicità del gruppo sta  nella sperimentazione che è  il nodo centrale della passione dei Grizzly Bear.

Credits

Label: Warp – 2012

Line-up: Chris Bear – Ed Droste – Daniel Rossen – Chris Taylor

Tracklist:

  1. Sleeping Ute
  2. Speak in Rounds
  3. Adelma
  4. Yet Again
  5. The Hunt
  6. A Simple Answer
  7. What’s Wrong
  8. Gun-shy
  9. Half Gate
  10. Sun in Your Eyes

Links:Sito Ufficiale,Facebook

Yet Again – Video

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

Leave a Reply