Il vento fresco degli ultimi giorni di ottobre, il rispolvero dei maglioni pesanti dall’armadio, il ridondare di passi pesanti sull’asfalto quando la luce che accompagna le giornate si fa sempre più breve e parsimoniosa: insieme di fattori che si amalgamano e si accordano armoniosamente con il sound vintage rock’n’roll che esplode da Black Sheep firmato da Gli Sportivi.
Autunno e rock’n’roll. Non che ci sia bisogno di una stagione specifica quando si parla di rock’n’roll! Soprattutto del rock’n’roll autentico, di quello viscerale, di pancia e di chitarra. Vintage, appunto, come quello del duo formato da Lorenzo Petri, voce e chitarra, e Nicola Zanetti, batteria.
Black Sheep, la pecora nera, è il loro album di esordio in uscita il 6 novembre per la Flue Records.
Ascoltandolo percepiamo l’autenticità con cui è stato ideato e registrato: giri di chitarra blues accompagnati da una voce malinconicamente graffiante. Un rimando all’essenzialità dei White Stripes di Jack White e alla carica degli Arctic Monkeys, se proprio dobbiamo trovare delle assonanze.
“Sorry señorita, c’mon let’s be friends, sorry little baby, I have a coin to spend” sono i versi che ci danno il benvunuto all’album. Il brano da cui sono tratti è Gimme gimme your hand. Un testo semplice, un’implorazione rock di amore, di compagnia e di unione gridata ad una immaginifica little baby. Il riff iniziale di chitarra è ipnotico e permane per tutto il pezzo esplodendo e fondendosi con una batteria tutt’altro che arrogante. L’assolo di chitarra sul finale, orlato dal controcanto, crea un’atmosfera sensualmente cupa. Seventies .
I’m a cop, il secondo brano: ritmo e costruzione delle strofe quasi fosse una filastrocca, di quelle che ti entrano in testa e che ti ritrovi a canticchiare per giorni, involontariamente ed inaspettatamente. Mnemonica.
You wanna go back, un testo nudo, crudo che dipinge una realtà contemporanea tristemente condivisibile in cui la tv si trasforma negli occhi attraverso i quali guardare il mondo e la nostra vita diventa quella di un burattino che spende soldi in cose delle quali non c’è bisogno. I suoni calcano ed accompagnano in modo altrettanto essenziale e diretto. Attuale.
Piena, potente ed avvolgente è l’introduzione di I’m going to Mexico in cui corde, bacchette, casse e voci creano vortici penetranti e coinvolgenti. La testa si muove a tempo, le gambe la seguono: è inevitabile.
Il disco si chiude con un po’ di distorsioni grunge: Commit Suicide. Cupa, oscura e graffiante. Kurt Cobain a tratti. Un modo netto e deciso di terminare l’album.
Stomaco e chitarre vintage. Un disco old style, registrato senza fronzoli ed abbellimenti digitali. Un disco che non teme affatto di essere spazzato via dal primo vento freddo dell’inverno.
Come diceva qualcuno, it’s only rock’n’roll (but i like it).
Credits
Label: Fuel Records – 2012
Line-up: Lorenzo Petri (voce e chitarra) – Nicola Zanetti (batteria)
Tracklist:
- Gimmy gimmy your hand
- I’m a cop
- Black cat
- Go back
- Talking about
- I’m going to Mexico
- How does it feel
- Cummit suicide
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