Resina, primo lavoro dei Singapore, è un Ep dal forte impatto che colpisce già dal primo brano Wewo, dove, come per tutta la tracklist, immediato è il richiamo alla migliore musica italiana, dai Massimo Volume alla prosa cantata di Giovanni Lindo Ferretti che la band rielabora in un sound personale e coinvolgente.
In Wewo il mantra verbale, ossessivo e iterato di “fannullone” fa da base un tappeto sonoro onirico e ben strutturato che introduce l’ascoltatore nelle suggestioni intriganti di elettronica e rock parlato.
Interessante è il dialogo malinconico ed intenso tra il piano elettrico di Umberto Micillo e la voce calda di Lello Capolungo in Girovaganti, autobiografico, ma che, come dichiarano i membri della band, può essere specchio di chiunque viva all’inseguimento di un sogno o di un’utopia. Questo brano, a breve, sarà accompagnato da un videoclip.
Introspettivo e rarefatto risulta, invece, Il bacio della madrina (prugna), parentesi essenzialmente strumentale, di breve durata, poco più di un minuto, ma particolarmente bella come l’unica frase, iterata anch’essa, sul finale, “odio il bene che si dimentica”.
Incipit affidato a basso e chitarra, quest’ultima suonata da Pasquale Coppola, per Kabuki, dove il cantato si piega quasi alla pièce teatrale. Madeinagrò è un po’ meno d’effetto, ma conclude, ad ogni modo, efficacemente un lavoro ben strutturato, ricco di idee e potenzialità. Una band campana sicuramente da tenere d’occhio.
Credits
Label: Autoprodotto-2012
Line-up: Lello Capoluongo (voce narrante, basso elettrico) – Pasquale Coppola (sequencing, chitarra elettrica e acustica)- Umberto Micillo (piano elettrico, synth)
Tracklist:
- Wewo
- Girovaganti
- Il bacio della madrina (Prugna)
- Kabuki
- Madeinagrò
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