Raramente ho ascoltato qualcosa di così personale, originale, interessante. Devo dire che non mi aspettavo un album così ben fatto, così riuscito, così nuovo. I Molotoy, ex Low Cost, sono Andrea Buttafuoco, Gianluca Catalani e Andrea Minichili. Tre individualità musicalmente diverse, violino, basso ed elettronica, che, insieme alla chitarra di Marco Gatto, si uniscono in queste dieci tracce creando suggestioni che colpiscono in pieno. Giocano con la musica. La possiedono. Sanno come muoverla per esprimere anche il più difficile dei messaggi. E questo fa sì che diventino messaggi universali. E quasi senza tempo. Come se gli elementi classici fossero immersi nella modernità o viceversa. Non c’è differenza tra quello che c’era e quello che ci sarà. L’ascolto è un momento di sospensione tra le cose, reali ed irreali. I Molotoy sono eleganti, raffinati. Hanno migliaia di mezzi dai quali attingere per dire.
Il singolo We are the Volvo è anche il brano che preferisco. Perché è un brano coraggioso, quasi rischioso: si poteva “sbagliare” facilmente, cadere nei soliti cliché della musica elettronica quasi dance. Invece questo brano stupisce, è inaspettato, musicalmente perfetto.
Ma l’album è perfettamente in equilibrio in tutte le tracce, è quasi un concept, un viaggio interno, uno specchio. Dolcezza, rabbia, disperazione, serenità, contrasti e sfaccettature diverse in un’unica interpretazione melodica.
Consiglio di ascoltarlo mentre si vivono i gesti quotidiani, come ho fatto io. Perché finché l’album andava, sembravano gesti così speciali.
Credits
Label: Modern Life – 2012
Line-up: Gianluca Catalani (batteria) – Andrea Minichelli (violino) – Marco Gatto (chitarre) – Astroboy (rumori) – Andrea Buttafuoco (basso e tastiere)
Tracklist:
- Super Attack
- Brain
- We are the Volvo
- Holymouth In The Rain
- Kukkiko Ronf
- Magical History Soup
- Laqu
- Mussaka
- Werther
- Digital Bohemien
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