Le vite degli altri, il dolore degli altri, la storia degli altri: ci seducono quando restano a debita distanza. Ci scuotono fino a lì, ci toccano senza distruggerci, ci permettono di riflettere senza metterci troppo in gioco. Questione di alibi, di auto-conservazione, di un po’ di sano egoismo. Ascoltando questo disco succede qualcosa che con la debita distanza ha davvero poco a che vedere. Succede che le canzoni si impossessano del corpo e del buon senso di chi le ascolta con il garbo e la sfrontatezza che solo una straordinaria purezza può osare. Come sempre, Ettore Giuradei racconta delle storie che sembrano rubate ai sogni pur avendo l’odore e i colori della vita, quella che ci siamo abituati a respirare a furia di rabbia e frustrazioni, quella che poi ti accarezza e allora la perdoni e ricominci, la abbracci e ricominci. Questa volta le racconta come se alla tavola imbandita dalla sua musa toccasse scegliere fra l’antidoto e il veleno e, nel dubbio, si finisse per provarli entrambi. A fare la differenza è il preciso momento in cui non ti è dato sapere se sarà il veleno o l’antidoto ad avere l’ultima parola. Furioso e al contempo gentile, Giuradei è un’esperienza che non riesce a lasciare indifferenti: i dieci pezzi del disco, nati dalla perfetta simbiosi tra i talenti dei due fratelli Giuradei ed impreziositi da grandi collaborazioni (si pensi per esempio alla chitarra di Jairo Zavala dei Calexico in Senza di noi, pezzo degli Otto Ohm reinterpretato in particolarissima chiave acustica), conquistano per potenza stilistica, maestria comunicativa, spontaneità, velocità, per la perfezione chirurgica degli arrangiamenti, del corpo metrico, melodico. Viene la voglia di alzare il volume, di raccoglierne le sfumature con la pelle, di esporsi alla loro nudità con la propria, di danzare via dal ventre, insieme a loro, tutte le voglie taciute, le certezze che ci tremano addosso, tutto il respiro che rimandiamo, il tempo tenuto in sospeso, tutta la distanza fra le regole e la vita (Dimenticarmi di te), le saggezze a tradimento, le ragioni del niente e quelle del cuore. Un disco da ingoiare, vivo, stimolante: una preziosa oasi nel deserto, per noi perle coperte di polvere.
Credits
Label: Picicca Dischi – 2013
Line-up: Ettore giuradei (voce e chiatarra acustica), Marco Giuradei (pianoforte, chitarra acustica, classica ed elettrica, sinth, fisarmonica, hammond, percussioni, cori), Alessandro Pedretti ( batteria), Nicola Panteghini (chitarra elettrica), Giulio Corini (basso), Giulia Mabellini ( archi in Sta per arrivare il tempo), Giancarlo Onorato (voce in Continuano a volare), Jairo Zavala (chitarra acustica e stil guitar in Senza di noi), Accursio Montalbano (chiatarra elettrica in Papalagi), Emma Giuradei (cori in La tristezza). Testi e musica di Ettore Giuradei (tranne il testo e la musica di Senza di noi di V. Leuzzi e la musica di Continuano a volare e Dimenticarmi di te di Ettore e Marco Giuradei). Produzione artistica ed arrangiamenti di Marco Giuradei. Illustrazione di copertina e progetto grafico di Tycho Creative Studio. Illustrazione poster interno di Nicola Ballarini
Tracklist:
- Mi dispiace amore mio
- La sconosciuta
- Sta per arrivare il tempo
- Continuano a volare
- Dimenticarmi di te
- Generale
- Papalagi
- La tristezza
- Senza di noi
- Amami
Links:Sito Ufficiale, Facebook
Sta per arrivare il tempo – Video
http://youtu.be/sOMYHl_3fCY