Giunto alla prova del secondo album, il gruppo di Vancouver continua ad offrire musica di altissima qualità.
Il Canada è una terra fredda e dai Brasstronaut non si possono quindi pretendere atmosfere musicali particolarmente infuocate, al più tepore e maestria nel fondere melodia e ritmo nelle giuste proporzioni.
Il folk psichedelico dei Fleet Foxes (Revelstoke dam, Hymn for Huxley), il canto malinconico dei primissimi Coldplay (Mean sun), la delicatezza del rock-pop americano di soggetti come Joseph Artur (Fossil) e tanto altro è presente in questo bel disco.
Equilibratissimo ed esteticamente inattaccabile, Mean sun forse manca di un brano che possa entrare nella mente con facilità e trascinare l’intero ascolto del disco. La ricchezza di questo album però risiede nei cambi inaspettati, netti ma mai slegati dal contesto, come l’affascinante virata ritmica dopo i primi tre minuti di The grove. Falklands si apre e cresce con grazia: sostenuta da piano e tromba, la canzone trova la sua esaltazione strumentale proprio nella coda. Lo stesso destino, ancor più complesso e accentuato, travolge la conclusiva Mixtape: preziosa per il suo canto capace di mutare e stupire, incantevole nel lento dilatarsi delle note che sfumano come i sogni al momento del risveglio.
Quello che ci offrono i Brasstronaut è un viaggio onirico e psichedelico che si avvicina tanto all’impalpabile quanto ai più concreti elementi della terra. Il quintetto canadese ha in dote quella stessa magia che ha reso grandi alcuni nomi della musica internazionale (Bon Iver, Sigur Rós, Fleet Foxes).
Teniamoli d’occhio attendendo un concerto in Italia.
Credits
Label: Tin Angel Records – 2012
Line-up: Bryan Davies (tromba) – Edo Van Breemen (piano, voce) – Brennan Saul (batteria) – John Walsh (basso) – Tariq Hussain (chitarra)
Sam Davidson (clarinet)
Tracklist:
- Bounce
- Francisco
- Mean sun
- Fossil
- The grove
- Moonwalker
- Revelstoke dam
- Hymn for Huxley
- Falklands
- Mixtape
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