Esiste un fascino irresistibile nella semplicità, nella purezza del messaggio, che nessuna stranezza o acrobazia può raggiungere. È stata la prima cosa che ho pensato ascoltando questo album degli Yast. Leggero, positivo, ma anche profondamente malinconico, intenso, penetrante. Come un caro amico che sorride ma del quale conosci le ferite. Questi dodici brani scorrono così familiari già dal primo momento, quando parte l’omonimo brano, Yast, delicato e caldo, riconoscibile. La voce è meravigliosa, si rompe e si ricompone come un filo d’acqua. Una voce a tratti giovane ed infantile, a tratti matura, quasi stanca. Affascinante. Tra i brani, spiccano al mio ascolto Believes, Sick, con il suo scenario nuvoloso, che arriva come un incavo nella linea liscia della melodia totale, e Joy, che ascolterei di continuo. Questo gruppo indie rock di origine svedese sembra conoscere le sfumature più sottili della bellezza, e sa riprodurle con estrema eleganza. Meriterebbe molto di più del quasi anonimato in cui si muove, perché credo che ci sia un talento così ovvio che lo avvicina meritatamente ai grandi della storia musicale, di un tempo e di oggi, di sempre.
Credits
Label: Adrian Recordings/Double Sun – 2013
Line-up: Carl Kolbaek-Jensen, Tobias Widman, Marcus Norberg, Markus Johansson, Niklas Wennerstrand
Tracklist:
- Yast
- Rock ‘n’ Roll Dreams
- Stupid
- Robin
- Believes
- Heart of Steel
- I wanna be Young
- Always on My Mind
- Strangelife
- Sick
- The Person I once was
- Joy
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