Difficile è l’approccio ad un lavoro come questo, è bene dirlo subito. Israel Martinez è un giovane artista molto quotato nel suo campo, ma se ci si pone innanzi a questo disco per fruire buona musica si resterà molto delusi.
Le dieci tracce che scandiscono questo album sono un susseguirsi di rumori: ronzii di insetti, scrosciare d’acqua, voci, passi etc. commisti ad inserti e parti di elettronica sperimentale che sa creare vasche oniriche dalla grande forza immaginativa, ma che non riesce a dare una vera struttura “musicale” al tutto. In realtà le intenzioni di Martinez sono molto più alte, esprimere la crisi profonda di un paese, il suo, il Messico, che affronta e subisce in termini di vittime innocenti lo scontro durissimo tra forze dell’ordine e criminalità organizzata.
Ed ecco che sotto quest’ottica tutto sembra acquistare senso e valore: la claustrofobia e l’angoscia che certi rilevamenti o campionamenti di rumori sembrano creare e la malinconia soffusa a tutto The Minutes. Ma è solo attraverso questa prospettiva che l’album può essere apprezzato, altrimenti sarebbe da considerare, musicalmente, quasi un nonsense.
Credits
Label: Aagoo Records – 2013
Line-up: Israel Martinez
Tracklist:
- Borrados
- Oblique Conjectures
- Tribonera
- Lamira
- Sada
- Xiriah
- Bohemia
- Ojodeagua
- Tosho
- Tabula Pacifico
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