Gli sconfitti della vita a volte realizzano piccoli capolavori. Può capitare di perdere moglie, figlio e casa e di trovarsi ad un passo dalla morte per un viaggio tossico di troppo. Proprio quando sentirai in lontananza la sirena dell’ambulanza che ti verrà a salvare da un’overdose, penserai di cristallizzare in una canzone (Little Colored Balloons) questa meditazione che ti è partita dal fondo di una vita sprecata. John Murry si ripulisce e regala al mondo intero un disco intenso, un flusso di coscienza che racconta il sud degli USA in una maniera tanto franca e brutale quanto bella. The graceless age non è solo l’album d’esordio di un ennesimo songwriter che impreziosisce ballate tipiche di stampo americano con improvvise chitarre fuzzy e archi. Ricordando il primo Tom Waits, Mark Lanegan e Josh Tillman, John Murry segue la sua strada fatta di musica scritta con il sangue di ferite infettate dal mal di vivere, dove tutto è trasfigurazione di memoria come la voce della madre che si ode in Little Colored Ballons. Piccoli gemme sono California, Things We lost in the fire, Southern Sky, Penny Nails dove John Murry si mostra un grande artigiano di atmosfere chiaroscure incredibilmente accopagnate da liriche che vengono dallo stomaco e dagli occhi di uno stanco osservatore della strada. Un disco veramente denso di significati, un disco sincero, un disco uscito a sei anni dalla registrazione e che non è affatto in ritardo, anzi è avanti a molti dischi che abbiamo ascoltato e ascolteremo. Forse è già un classico.
Credits
Label: Rubyworks – 2013
Line-up: John Murry
Tracklist:
1 The Ballad Of The Pajama Kid
2 California
3 Little Colored Balloons
4 Penny Nails
5 Photograph
6 Things We Lost In The Fire
7 ¿No Te Da Ganas De Reir, Sènor Malverde?
8 Southern Sky
9 If I’m To Blame
10 Thorn Tree In The Garden
Link: Sito ufficiale