Con Stefano Bollani parliamo di musica e di vita, percorriamo binari e riempiamo la valigia di spunti. Ci divertiamo anche. Nessun argomento appartiene soltanto a una delle due sfere. Quella libertà che dovrebbe appartenere alla musica sarebbe auspicabile per ognuno di noi. Così il ritmo e l’armonia, sentirsi parte dell’intero dei cinque sensi. Continuare a giocare, saper ascoltare, parlare e nello stesso tempo sentire quello che accade attorno. Essere generosi, incontrarsi. Stefano Bollani, curioso e multiforme, dà spazio alla sua inclinazione dedicando una sezione in particolare alla storia della musica jazz, dalla strada ai bordelli fino ad arrivare alle incisioni. Ne delinea il carattere di improvvisazione, di ricerca. A volte bisogna resistere alla noia per poi mancare la routine. Insistere sull’errore ci può aprire nuove strade. Tanti sono i dischi citati, non soltanto jazz, altrettanti gli aneddoti e le storie di musica vissute con l’ironia necessaria per raccontarle. Parliamo di musica e anche di vita. Non assecondiamo il nostro pubblico, perché già si trova altrove e rimaniamo soltanto noi, godiamo del talento che è emozione e gioia, nelle strade delle passioni riproduciamo mondi senza mai avervi preso parte.
Stefano Bollani, Parliamo di musica, Mondadori 2012